Barroso rassicura, Italia è Paese solido

Tutta l’Eurozona ogni giorno, seduta dopo seduta, viene trascinata nella morsa della crisi, a causa di un’ondata di vendite, che riguardano in particolare i titoli di stato periferici e semi-periferici, nonchè di azioni e obbligazioni private. Un quadro allarmante, ma che il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha considerato del tutto ingiustificato, alla luce dei fondamentali delle economie dell’Eurozona, che vanno tutte nella direzione della solidità di fondo.

Una posizione ribadita anche dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che ieri mattina incontrando il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha ribadito la convinzione che la manovra finanziaria approvata dal Parlamento italiano rappresenti la giusta direzione per il risanamento dei conti. Stesso concetto è stato espresso dal commissario per gli affari monetari, Olli Rehn, in una telefonata con Tremonti.

Insomma, Bruxelles esprime fiducia sincera sulla sostenibilità del debito italiano, il quale deve, tuttavia, fare i conti con la sfiducia dei mercati, che si esprime con l’impennata dei rendimenti sui nostri titoli. Si teme che la crescita troppo debole, prevista per i prossimi anni per l’Italia, ma anche per il resto dell’Eurozona, non crei sufficienti garanzie per il ripagamento del debito contratto.

Per questo, è necessario che il governo italiano illustri subito iniziative atte a rilanciare la crescita, a parità di saldi di bilancio. Sebbene la crescita non possa attecchire nell’immediato, si garantirebbe comunque la prospettiva di un’economia destinata a una migliore evoluzione, con la possibilità di alleggerire il peso futuro del debito accumulato.

Per questo, da ora in avanti, anche se i mercati dovessero rasserenarsi, la musica a Roma dovrà cambiare e si dovrà porre fine alla politica del “tassa e spendi”, che ha ridotto l’Italia ad essere considerata la prossima grande Grecia d’Europa.

 

 

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