La Consob ha richiesto all’istituto bancario tedesco Deutsche Bank chiarimenti sulle vendite di titoli di stato italiani, che nel periodo gennaio-giugno 2011 hanno ammontato a 7 miliardi di euro. Lo rilevano i dati sui titoli in portafoglio di DB, pari a 8 miliardi di euro in bond italiani al 31 dicembre 2010, ma che al 30 giugno 2011 erano ancora solo 997 milioni.
La Deutsche Bank ha affermato che tali dismissioni rientrano all’interno di una politica di riallinemento ai valori storici di bond italiani in portafoglio, che erano schizzati con l’acquisto di PostBank. Di coseguenza, assicura l’istituto tedesco, che tali vendite, così come l’acquisto di cds (credit default swaps, ossia i titoli assicurativi che coprono dal rischio default di un titolo di stato), siano da considerarsi quali normali operazioni finanziarie, a copertura del rischio.
Lo ha dichiarato il sottosegretario all’Economia, Bruno Cesario, rispondendo a un’interrogazione alla Camera del deputato leghista Maurizio Fugatti.
La Deutsche Bank è specialista in titoli di stato italiani, pertanto, s’impegna ad acquistare almeno il 3% del totale dei bond battuti all’asta nell’anno, così come ad assicurare operatività di un certo livello sul mercato secondario.
Restando in tema di banche, la BCE rende noto che le banche europee hanno preso a prestito nella sola giornata di ieri ben 1,15 miliardi di euro dagli sportelli BCE, pagando un tasso del 2,25%. Nella seduta del venerdì, i prestiti avevano ammontato a soli 28 milioni. Ciò sarebbe collegato, secondo gli analisti, alla volontà delle banche di mostrare una forte liquidità a medio termine, per evitare di trovarsi incagliati in situazioni di allarme e di sfiducia, dato il clima piuttosto negativo sui mercati internazionali.