Sono diversi anni che Umberto Bossi viene immortalato mentre è immerso in nuvole di fumo prodotte da sigari toscani che consuma in continuazione, nonostante la malattia che l’ha colpito tempo fa. Stupisce un po’ quindi che abbia avuto una idea che sta facendo discutere: “Invece di far pagare il ticket sanitario, aumentiamo il costo del tabacco, che qui è più basso che in tutta Europa, sono disposto a pagare di più per un vizio”. La Lega Nord sembra far sua la proposta del senatur, dedicandovi un titolo sul quotidiano di partito, la Padania: “Tassiamo il fumo, convinco io Tremonti“. Appoggio pieno da Roberto Calderoli, ministro e grande fumatore, che conferma il fatto di avere in Italia un prezzo per pacchetto assai basso, e propone un aumento al massimo di 5 euro. Non manca però il mettere le mani avanti: “Se non ci riuscissimo, sarebbe per il prevalere degli interessi delle multinazionali del tabacco” chiosa il ministro per la Semplificazione .
Questa posizione così “incline al sacrificio” espressa degli illustri fumatori padani sarà anche lodevole, ma ancora non è chiaro se si allargherà ad altre forze politiche, risultando capace di realizzarsi.
E’ noto che tra i parlamentari di Camera e Senato c’è un ampia rappresentanza di accaniti fumatori, anche molto noti come Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, una presenza così massiccia da far varare delle aree riservate, dal costo di circa 150 mila euro, e proprio da quelle parti sono stati raccolti dalla stampa i primi commenti ufficiosi alla proposta di Bossi. Amedeo Laboccetta del Pdl non appare entusiasta, e dichiarandosi un cultore del sigaro toscano (dopo 40 anni di sigarette) suggerisce altro, ad esempio l’abolizione della Fondazione della Camera dei Deputati che a suo parere non serve a granchè e “costa 2,5 milioni all’anno”. Ferdinando Adornato dell’Udc è invece tiepido: “Se bisogna farlo si faccia pure ma mi sembra un’altra boutade, un espediente” e chiude polemico, ricordando che la Lega ha votato contro i l’abolizione delle Province, ed i conseguenti risparmi.
Molto interessato invece Ignazio Marino del Pd, medico e già autore di una proposta di legge contro il fumo, ad oggi stagnante, che prevede aumenti e prevenzione. Secondo Marino l’aumento delle accise sul tabacco è “l’unico elemento che ha effetto immediato sul calo delle vendite di sigarette“. Seguendo la sua proposta basterebbe un aumento di circa 50 centesimi a pacchetto, e spiega: “La gente non sa che il 75 per cento dei morti nel mondo occidentale è legato ad alcol, fumo, sedentarietà e stile di vita“. Marino ringrazia di avere un naturale rigetto nei confronti del fumo, e si dice pronto ad appoggiare proposte di aumento dei costi, che ritiene efficaci come deterrente al diffondersi dei fumatori.