Tragedia dei migranti: 25 cadaveri su un barcone

Un viaggio della speranza che si trasforma nel viaggio della morte, un tragitto dove la lotta per la sopravvivenza mette gli uomini gli uni contro gli altri e dove la posta in palio è la vita umana. L’ennesima tragedia del mare si è compiuta questa mattina al largo di Lampedusa. Una scena orribile quella che si sono trovati davanti gli uomini della capitaneria di porto, una tragica scoperta che ha trasformazione una delle tante operazione di soccorso nella constatazione dell’ennesima tragedia del mare: 25 i cadaveri ritrovati nella stiva di un barcone soccorso dalle motovedette della capitaneria di porto al largo di Lampedusa.

Secondo i primi accertamenti le vittime, tutti uomini, sono morte per asfissia; sull’imbarcazione erano presenti in totale 271 profughi tra cui 36 donne e 21 bambini.

Il barcone sul quale viaggiavano era partito dalla Libia nei giorni scorsi e durante il viaggio, quando l’imbarcazione era a 35 miglia dalle coste siciliane,  alla Guardia di Finanza era arrivata una telefonata in cui uno dei migranti chiedeva l’intervento dei soccorsi. Dopo la richiesta d’aiuto, due unità della capitaneria di Porto aveva raggiunto il barcone e lo aveva scortato fino ad un miglio da Lampedusa: a quel punto la rottura del motore ha costretto a trasbordare tutti i profughi sulle motovedette. Completato il trasbordo, gli uomini dei soccorsi sono entrati nella stiva della barca e hanno fatto la tragica scoperta:25 cadaveri di uomini. Nessuno fino a quel momento aveva fatto riferimento alla possibilità di ritrovare persone morte.

Ancora non sono chiare le cause del decesso anche se dalle prime testimonianze sembrerebbe che le 25 vittime abbiano pagato a caro prezzo la fatalità di essere state le prime ad imbarcarsi. Gli scafisti gli hanno infatti fatto occupare la parte più bassa del barcone dove si riesce ad accedere solo tramite una botola larga appena cinquanta centimetri: dopo poche ore di viaggio le esalazioni dei motori hanno iniziato a rendere l’aria all’interno della stiva irrespirabile. I 25 uomini hanno provato a salire nella parte superiore della barca ma a quel punto gli altri migranti li hanno respinti perché non c’era più lo spazio: dal rifiuto alla tragedia il passo è stato breve.

 

 

Gestione cookie