Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, da poche settimane giunta a capo dell’istituto di Washington, ha espresso il suo convincimento che l’ultimo piano di salvataggio elaborato dall’Unione Europea, in favore della Grecia, da 160 miliardi, sia sufficiente a soddisfare le esigenze di Atene e, pertanto, esprime fiducia sulla situazione dell’Eurozona.
La stessa Lagarde, tuttavia, ha richiamato i leaders dell’area a ritrovare l’unità, per evitare frizioni attorno all’attuazione del piano. Nel contempo, ha ricordato come i tempi della democrazia possano divergere da quelli dei mercati, i quali sono molto ansiosi di misure immediate, non sempre possibili.
Ma se la Grecia dovrebbe ormai salvarsi con i 160 miliardi messi a disposizione dagli stati, nonchè dalle banche, ciò non significa che sia del tutto cessato il rischio di contagio della crisi. Infatti, l’ultimo outlook sulla Spagna parla di uno stato ancora in zona di rischio contagio e l’Fmi invita Madrid a proseguire sulla strada delle riforme, per evitare che tale pericolo si concretizzi.
In queste settimane, soprattutto due Paesi sono stati colpiti da attacchi speculativi, a causa del potenziale rischio di coinvolgimento nella crisi greca: Spagna e Italia. I rendimenti sui loro tit0li di stato si sono impennati, inizialmente sul mercato secondario, ma asta dopo asta anche sul primario, laddove sono esplosi i differenziali con gli omologhi tedeschi per ciascuna scadenza.
In particolare, oltre alla contingenza del rischio default negli USA, preoccupa il coinvolgimento della banche nel salvataggio della Grecia, tale per cui gli operatori desiderano un maggiore rendimento dai titoli di stato più a rischio.