Marcia+%26%238220%3BNo+Tav%26%238221%3B+a+Chiomonte%3A+%C2%ABManifestazione+pacifica+e+popolare%C2%BB
blogliveit
/2011/07/31/marcia-no-tav-a-chiomonte-manifestazione-pacifica-e-popolare/amp/

Marcia “No Tav” a Chiomonte: «Manifestazione pacifica e popolare»

Published by
Andrea Luigi Gaetani

Marcia pacifica dei sostenitori del movimento No Tav nei boschi fra Gaglione e Chiomonte. La richiesta è sempre la stessa: l’interruzione dei lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità. «Siamo in diecimila grazie a Maroni e al Pd e a tutti quelli che hanno gufato contro la manifestazione», così hanno commentato i leader del movimento. Il corteo ha attraversato pacificamente il sottopassaggio dell’autostrada per raggiungere il torrente Clarea. In seguito, la maggior parte dei manifestanti si è diretta verso la strada dell’Avana, che conduce al piazzale della Maddalena. Alcuni gruppi appartenenti a dei centri sociali francesi si sono mossi in direzione contraria al corteo, anche se i rappresentanti del movimento No Tav li hanno invitati ad unirsi a loro mettendosi in coda al corteo.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, nonostante le intenzioni pacifiste della manifestazione odierna, resta preoccupato. La tensione resta alta e Maroni ha dichiarato:

«Ho chiamato oggi il prefetto di Torino per essere informato e abbiamo valutato alcune iniziative che saranno prese nelle prossime settimane, per garantire la prosecuzione dei lavori e isolare i violenti».

Ad aprire il corteo un emblematico striscione «No Tav, Fuori le truppe», dove sono raffigurati i personaggi Asterix e Obelix con una maschera antigas. Quasi tutti i membri del corteo hanno poi magliette, cappellini e bandiere del movimento No Tav, alcune recanti la scritta «Indignados Valsusinos», riferendosi al movimento degli Indignados che nell’ultimo mese ha preso piede in Spagna. 

Tra gli intervistati, una ragazza del Comitato 3 e 32 Com:

«Anche noi abbiamo avuto una militarizzazione e sappiamo cosa vuol dire non poter muoversi sul proprio territorio. Siamo qui per dire no alle grandi opere inutili, come la Tav e il Ponte di Messina. Per noi sono ben più necessarie opere quali la ricostruzione dell’Aquila e la messa in sicurezza del territorio nazionale».

A parlare poi è Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento:

«Ognuno faccia come ha detto Gandhi: faccia il soldato di se stesso. Non abbiamo un servizio d’ordine ma ognuno sappia che questo è il mandato di oggi. Dobbiamo dimostrare a tutti che siamo noi a decidere i tempi del movimento: quando va fatto casino si fa, quando no, no, e oggi è una giornata per urlare a gran voce in modo popolare le ragioni per cui siamo contro la Tav».

Published by
Andrea Luigi Gaetani