A quattro giorni dalla data del 2 agosto, quando il tetto dei 14.300 miliardi di dollari di debito massimo autorizzato dal Congresso verrà legalmente raggiunto, gli USA sono nel caos. Sembra molto lontano e persino improbabile un accordo sul piano di innalzamento del debito, mentre da un punto di vista istituzionale siamo di fronte a una delle peggiori paralisi della storia americana. Lo scontro a tre (Casa Bianca, Camera e Senato) si arricchisce di un capitolo nuovo, ovvero della spaccatura interna al Partito Repubblicano, con l’ala dei Tea Party, che ha fatto mancare i suoi voti per l’approvazione del piano di riduzione della spesa, come presentato dallo speaker John Boehner, anch’egli Repubblicano. Il piano prevedeva un accordo solo finalizzato a evitare il default, rinviando ai prossimi mesi un accordo più strutturale o almeno prevedendo la possibilità di ricercare intese periodiche, da qui alla fine del 2012. Ora, la stampa progressista negli USA e fuori si straccia le vesti, dando la responsabilità della mancata approvazione alla Camera di questo piano ai Tea Party, dimenticando che lo stesso Obama aveva annunciato il suo veto sull’accordo, così come il Senato, a maggioranza dei Democrats, l’avrebbe bocciata.
E adesso la Casa Bianca piange le sue ultime lacrime di coccodrillo, avendo fatto precipitare le istituzioni nel caos e avendo perso l’interlocutore, John Boehner, che ora ha molte difficoltà a trattare in rappresentanza dell’intero GOP.
La situazione si sta facendo maledettamente seria. Obama ha dimostrato la sua incompetenza e un’ottusità politica, che sembrano avere varcato la soglia del non ritorno. Se il piano di Boehner fosse stato approvato, anche con i voti dei Democratici, esso sarebbe passato alla Camera e al Senato e già avrebbe evitato il default. Ostinandosi a un’intesa di medio-lungo termine, irrealistica e ormai impraticabile, Obama ha esposto gli USA a un inevitabile declassamento, che si vocifera possa arrivare oggi stesso. Non era mai accaduto. Alla fine, quand’anche fosse raggiunta un’intesa sotto banco tra le parti, sarebbe comunque limitata al solo raggiro del default, ma nel frattempo si sono esposti i mercati mondiali in balìa delle vendite e del panico e probabilmente i titoli di stato a un’azione di declassamento del rating.
Obama dimostra per l’ennesima volta di essere un presidente da un solo mandato, tanto per citare uno slogan della sua avversaria conservatrice, Michele Bachmann.