Forse, avrà visto lungo lo speaker della Camera dei Rappresentanti, John Boehner, Repubblicano, che alla fine della settimana scorsa, dopo la rottura delle trattative con Obama per l’innalzamento del tetto del debito, ha profetizzato che nessun accordo sarà possibile fin quando Obama resterà alla Casa Bianca. E, in effetti, quello che emerge dall’ultima settimana di trattative è un’ostinazione crescente da parte del presidente americano, rispetto anche a quanto sarebbero disposti ad accettare i suoi stessi leader Democrats alla Camera e al Senato, ossia un accordo limitato ad evitare il default, in mancanza di un’intesa complessiva su un piano di riduzione del deficit federale. E’ noto che Obama vorrebbe limitare i tagli alla spesa pubblica, mentre vorrebbe dilatare la presenza dello stato in economia, ricorrendo all’aumento della pressione fiscale. Ciò è ritenuto inaccettabile dai Repubblicani che, fedeli alla loro promessa di uno stato leggero, non possono votare in favore di un aumento delle tasse.
La scorsa settimana, in contrasto persino con i suoi, Obama si è alzato dal tavolo delle trattative, sostenendo di non essere interessato a un accordo limitato a dribblare la data del possibile default il 2 agosto.
Una prova di forza, che non porterà la Casa Bianca da nessuna parte, dato che i Repubblicani, complice anche il clima pre-elettorale, si stanno dimostrando compatti e non sembrano cedere alle resistenze del presidente. Il timore più grande di Obama non riguarda il default, quanto l’idea di rinviare il dibattito sul piano dei tagli al deficit più in là, in piena campagna elettorale, essendo costretto a tagliare la spesa a ridosso delle presidenziali del novembre 2012. Per questo, intende chiudere ora stessa la partita, evitando di dovere fare la sua campagna per la rielezione con la minaccia costante che i Repubblicani non gli votino l’innalzamento del debito già autorizzato. E a dimostrazione di come la Casa Bianca stia tirando un po’ troppo la corda, c’è una dichiarazione della stessa presidenza americana, per cui se i Repubblicani approveranno alla Camera il taglio della spesa per un miliardo al fine di innalzare il debito, Obama porrà il veto su quella decisione.
Il presidente spera ancora almeno nella divisione tra le fila dei Repubblicani, ma il rischio è che la Casa Bianca si ritrovi a gestire da sola il peso di un possibile default, con un Segretario al Tesoro, Timothy Geithner, che ha già palesato la sua incompetenza e la sua incapacità a gestire il ruolo che ha.