Giornata di passione sulle borse. Dopo la chiusura negativa di Tokyo e Wall Street, infatti, si preannuncia una seduta particolarmente infuocata a Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib segna a metà mattinata -2,3%, con un calo marcato dei titoli bancari e anche dell’obbligazionario. Molto male anche il mercato secondario dei titoli di stato, con l’ennesimo ampliamento del differenziale di rendimento tra i nostri decennali e quelli tedeschi. Quando siamo intorno alle 10 di mattina, lo spread segna una risalita a 310 punti base, almeno una quindicina di punti in più dalla chiusura di ieri.
A rinvigorire le vendite sono soprattutto le cattive notizie che vengono dagli USA, dove a cinque giorni dalla data ultima per raggiungere un accordo per l’innalzamento del tetto sul debito, le trattative sembrano allontanare ancora di più le parti, anzichè avvicinarle. Questioni tattiche o meno, questa incertezza, congiuntamente alla sicurezza di un default parziale per la Grecia, comporta un clima ribassista, che colpisce amcora una volta l’Italia in modo più sensibile, perchè considerato un Paese a rischio contagio della crisi greca e impossibile da salvare, in caso di difficoltà, viste le sue grosse dimensioni.
Ieri, poi, le due aste di Spagna e Italia ci hanno messo del loro, con un’impennata dei rendimenti, che per l’Italia non erano stati così alti da quasi tre anni, dall’esplosione del caso Lehman Brothers. Gli analisti sono preoccupati per le ricadute che tali peggioramenti nei tassi possono avere sull’indebitamento, in quanto peggiorerebbero i saldi di bilancio, rendendo ancora più difficile l’opera di risanamento dei conti.