Agli inizi del 1900, in Gran Bretagna, uscire per prendere il tè era diventata una consuetudine diffusa che raggiunse il suo apice durante il regno di Edoardo VII, quando anche gli alberghi di Londra iniziarono a servire l’afternoon tea nei saloni e nei cortili abbellitti con quartetti d’archi o complessini in un’atmosfera tranquilla ed elegante.
Nel 1913, inoltre, si diffuse l’usanza delle colonie francesi del nord Africa di organizzare balli nell’ora dell’afternoon tea. Questa moda coincise con la prorompente passione per il tango argentino che accese gli ambienti bene di Londra. Nacquero così associazioni e corsi di tango e si organizzarono tè danzanti pomeridiani nella capitale, nei teatri, nei ristoranti e negli alberghi.
I giornali del tempo titolavano entusiasti “Contagiosa follia del tango”, “Tè e tango per 1500” e “Tutti a ballare il tango”, come a sottolineare la natura esplosiva di questo fenomeno.
L’afternoon tea si arricchì così di un nuovo significato e il tè divenne occasione di incontro e un modo per creare degli spazi nuovi e alternativi rispetto alle usanze del tempo.
Tuttavia, con i cambiamenti nei costumi sociali e nel tenore di vita in seguito alle guerre mondiali e con la nuova tendenza nell’alta società a prediligere i cocktail al tè e la nascita di bar negli anni ’50, ci fu il declino dell’abitudine di uscire per prendere il tè.
Nonostante ciò gli inglesi continuarono a bere il tè in casa e sui posti di lavoro, ma solo negli anni ’80 ci fu un ritorno di interesse per il tè, per le sale da tè e per i negozi di tè, noti attualmente come tea rooms e tea shops.