Pierluigi Bersani denuncia l’attacco al Pd da parte dei giornali dopo le vicende di Penati e Tedesco: per Bersani è di nuovo entrata in funzione la “macchina del fango”. «Lo dico alle macchine del fango che iniziano a girare: se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso», ha dichiarato il segretario del Pd, che ha poi continuato dicendo: «Le critiche le accettiamo le aggressioni no, le calunnie no, il fango no. Da oggi iniziano a partire le querele e le richieste di danni. Sto facendo studiare la possibilità di fare una class action».
Bersani ha parlato delle recenti inchieste giudiziarie in una conferenza stampa alla Camera: «Queste vicende turbano, ma non ci faranno chiudere la bocca assolutamente. Non abbiamo differenze genetiche, antropologiche o cromosomiche, i partiti possono non essere al riparo ma devono dire al Paese come vogliono comportarsi, noi lo diciamo e lo chiediamo anche agli altri».
Bersani ha poi continuato: «Ribadisco che ci stiamo muovendo su quattro principi. Primo: rispetto assoluto della magistratura. Secondo: tutti i cittadini, onorevoli compresi, sono uguali davanti alla legge. Terzo: chi è investito da una inchiesta faccia un passo indietro per non imbarazzare istituzioni e partito, al netto della presunzione di innocenza. Quarto: i partiti si attrezzino a darsi regole più stringenti di garanzie, trasparenza e controllo». Aggiunge poi: «Vorrei capire, però, perchè dobbiamo essere solo noi a fare queste cose. Perchè non lo si chiede a nessun altro. Perchè a vedere oggi i giornali e a guardare i tg c’è da rimanere allibiti. Non credo che siamo noi il problema, a questo punto. Perchè altri si stanno comportando all’opposto».
Bersani ha parlato anche della vicenda riguardante Marco Milanese e le sue dichiarazioni, secondo le quali il ministro dell’Economia Giulio Tremonti gli avrebbe pagato l’affitto in contanti: «Su Tremonti aspetto anche io spiegazioni come tutti, non so se devo prendere per buono quello che dice Milanese». Riguardo poi le eventuali dimissioni del ministro, Bersani ha dichiarato: «Ne abbiamo messi in fila tanti, ora c’è una mozione di sfiducia individuale pendente contro il ministro Romano. E allora dico che abbiamo un punto di fondo che si chiama governo. Il nostro giudizio l’abbiamo dato: devono andare a casa tutti».