Spogliarello a Festa dell’Unità di Campiano, monta la protesta

Audite, audite. Forse, si è trovata una ragione per andare alle feste dell’Unità, che da troppi anni si sono trasformate in raduni stanchi della sinistra, alla ricerca continua di un’identità ma con la testa rivolta ai bei tempi del PCI, quando il partito era una cosa seria, quando fare politica era bello, un’altra cosa. E se fino ad oggi la vendita delle salsicce era l’unica attrattiva per questo tipo di appuntamento, adesso anche la sinistra italiana ha scoperto, con una trentina di anni di ritardo, il modo più facile per attirare pubblico: tette e culi.

Potrà sembrare irriverente dirlo, ma è la trovata degli organizzatori della Festa dell’Unità di Campiano, in provincia di Ravenna, dove una spogliarellista, tale Jessica, si è esibita quasi del tutto nuda in una danza sexy che avrà contribuito non poco a tenere alta l’attenzione del pubblico maschile. Ma siccome la sinistra è per la parità e non come la destra, che pensa solo a soddisfare gli istinti maschili, allora ecco che da dietro le quinte, a sorpresa, spunta il cosiddetto Vichingo, tale Davide Fabbri, noto, si fa per dire, al pubblico televisivo, per avere tentato senza successo di partecipare all’edizione numero otto dell’Isola dei Famosi, quella di quest’anno. Fabbri di mestiere fa il maestro di seduzione, ma forse quello che il pubblico della sinistra non avrà saputo è che vanta una discendenza niente di meno che dal Duce, Benito Mussolini. E’ un suo pro-nipote.

Che ha fatto il Vichingo alla Festa dell’Unità di Campiano? Ha afferrato la bella e sensuale Jessica e insieme si sono esibiti in una sexy danza, che a molti dei presenti è piaciuta, molto meno alle donne del movimento “Se non ora, quando?”, che guidate pochi giorni fa da politiche come Rosy Bindi, avevano dato vita a una manifestazione a Siena per ribadire il ruolo della donna.

Apriti cielo. Le femministe della sinistra non hanno resistito alla tentazione di sparare a zero contro il balletto e hanno parlato di “donna oggetto”, in polemica contro il PD. Sarà, ma la tristezza del mondo della sinistra, sempre col fegato gonfio di acredine e risentimento, ha almeno lasciato spazio per qualche minuto all’italica arte della seduzione (o pseudo tale) e dell’eros. Per pochi attimi, anche la sinistra è stata volgarmente nazional-popolare.

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