Bersani non vede le mazzette al PD: “Noi politicamente diversi”

E’ stato in silenzio per una settimana, salvo un breve comunicato in cui la segreteria nazionale del PD rendeva noto all’Italia intera che il partito resta sano; se qualcosa di strano è stato compiuto, deve essere perseguitato, ma trattasi di singole mele marce. Peccato che le indagini stiano riguardando un uomo della sua stessa segreteria, quel Filippo Penati, uomo forte del PD al Nord, al centro di un presunto giro di mazzette. Attenzione: garantismo vuole che Penati, così come ogni altro indagato, sia considerato innocente fino a prova contraria. Non è in discussione la sua onestà, semmai è la magistratura che ora deve provare se egli abbia compiuto illeciti.

Ma resta il fatto che il caso dell’autostrada Milano-Serravalle, anche se non venisse confermata alcuna ipotesi di reato, porta allo scoperto un “modus operandi” delle amministrazioni rosse, tipico nelle regioni in cui la sinistra governa da oltre sessanta anni (Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Toscana), ma evidentemente esportato anche altrove.

Si tratta, cioè, di un sistema piuttosto disinvolto, per cui esistono intrecci a doppio filo tra le amministrazioni pubbliche e molte realtà del mondo cooperativo e bancario, legate notoriamente alla sinistra. Difficile, in molti casi, provare i reati, ma resta parecchio inquietante che esistano grandi città italiane del Centro-Nord, amministrate da giunte di sinistra, in cui alcune sigle delle Coop hanno il monopolio della grande distribuzione, con la mancanza di concorrenti. L’affare Milano-Serravalle mette in risalto due realtà parallele: un modo ingegnoso, se mai fosse provato, di intrecci tra politica e affari e una modalità astuta di finanziare indirettamente operazioni politico-finanziare, come la scalata all’Unipol (vicina agli ex DS).

Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, rivendica tuttavia la diversità della sinistra che, a suo dire, non è genetica bensì politica. E ci permettiamo di concordare. La sinistra è politicamente diversa dalla destra. Quando si tratta di malaffare, la destra ha il volto dei politici “pasticcioni”, spregiudicati, fessi, con il piglio dell’arrivismo da quattro soldi.

Senz’altro, la sinistra ha un sistema molto più raffinato e “contegnoso” di gestire certe operazioni; dà molto meno all’occhio e usa i toni rassicuranti dell’ipocrisia che, con frasi e discorsi di maniera, cercano di nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma non abbiamo dubbi che, se si tratta di malaffare, non per questo quello di sinistra resti eticamente più accettabile.

 

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