Parte male la settimana borsistica, in apertura si settimana. Piazza Affari, in linea con il resto d’Europa, segna un -1,31% dell’indice Ftse Mib, a inizio seduta, così come non va molto meglio per il mercato monetario, con il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi a dieci anni, che risale sopra i 260 punti base, attestandosi intorno ai 266 bp.
Questo inizio burrascoso era ampiamente previsto, dopo che gli USA non sono riusciti a trovare un accordo per evitare il default e per risanare il pesante deficit federale. Si teme che le agenzie di rating possano declassare i titoli americani, come hanno, peraltro, già minacciato di fare da settimane.
Un’altra ragione per deprimere le borse è poi il “downgrade” di Moody’s sulla Grecia, che ne ha retrocesso i bond pubblici di tre gradini, portando il giudizio da Caa1 a Ca. In sostanza, si è a un passo dal default e di fatto tale rating significa che Atene non sarà in grado di rimborsare completamente i titoli agli investitori, i quali subiranno così perdite.
L’ennesimo declassamento è dovuto al piano di salvataggio di Bruxelles, che prevede un default selettivo per la Grecia, attraverso un’operazione di swaps tra titoli e, comunque, momentanea.
Ma a dire il vero, la vera cattiva notizia resta quella delle tensioni sul debito USA, sul cui piano di riduzione del peso non si raggiungerà quasi certamente alcun accordo. Sono ancora in corso le trattative per tentare una soluzione che allontani il default, previsto per il 3 agosto.