At the End of the Day – Recensione

Per la regia di Cosimo Alemà, l’ottima fotografia di Marco Bassano e i convincenti effetti speciali di trucco di David Bracci, At the End of the Day pur essendo un film italiano, ricalca i thriller coinvolgenti di stampo americano di fine anni ’70 – primi anni ’80, con chiari rimandi a pellicole come “I guerrieri della palude silenziosa” di Walter Hill e “Un tranquillo weekend di paura” di John Boorman.

La vicenda è basata su fatti realmente accaduti il 5 giugno del 1992, quando un gruppo di amici composto dalle sorelle Lara (Stephanie Chapman-Baker) e Monica (Valene Kane), da Alex (Sam Cohan), Riko (Neil Linpow), Chino (Andrew Harwood Mills), Diana (Monika Mirga) e Thomas (Tom Stanley), decide di organizzare tra i boschi una partita di soft-air, simulazione strategico-militare realistica con fucili giocattolo.

I ragazzi però, partiti con la semplice voglia di divertirsi, non immaginano minimamente ciò che li aspetta. Infatti la macchina da presa gioca abilmente con gli elementi dell’ambiente circostante, muovendosi come in attesa di qualcosa di spaventoso che sta per accadere. Efficace la presenza della soggettiva di qualcuno che li osserva, pronto a piombare su di loro alla prima buona occasione.

Il senso di minaccia dapprima solo latente, nel corso della pellicola esploderà con tutta la sua violenta potenza, attraverso l’entrata in campo di tre pericolosi assassini esperti in tecniche di combattimento, desiderosi di uccidere senza alcuna pietà i loro avversari. Per i nostri sfortunati protagonisti l’unico modo per restare vivi, è vincere la guerra prevedendo con notevole anticipo le mosse dei nemici.

Tra i cattivi spicca l’attore Lutz Michael, incredibilmente somigliante al bravissimo John Voight, dotato della giusta mimica facciale, per incarnare con cinico realismo la figura del killer senza cuore. At the End of the Day è un film che attraverso l’utilizzo di un sonoro orchestrato a regola d’arte, provoca nell’animo degli spettatori lo stesso sentimento d’angoscia e paura patito dai personaggi della finzione.

At the End of the Day è una brutale caccia all’uomo, apoteosi della tensione che scaturisce dalla consapevolezza di essere vicini alla morte, e di non aver più tempo per riuscire a trovare vie di fuga e raggiungere così la salvezza. Girato interamente in digitale, At the End of the Day è puro intrattenimento per gli amanti del genere…

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