Pochi centesimi di euro pagati all’agricoltore, ma poi nei passaggio dal campo alla tavola questi centesimi di euro si trasformano in euro nel momento in cui scatta la vendita al dettaglio. A denunciare questa situazione, oramai insostenibile, è la Coldiretti nel sottolineare come gli agricoltori siano costretti anche quest’anno a svendere il prodotto dell’estate. Nel mirino, in particolare, ci sono le pesche, con prezzi all’origine praticati che sono spesso risibili; ragion per cui, al fine di non cedere ai ricatti del mercato, non mancano i coltivatori che le pesche preferiscono di conseguenza regalarle ai poveri. Questo è quanto ad esempio accaduto a Torino, a Piazza San Carlo, e lo stesso dicasi a Lecce dove gli agricoltori hanno regalato ai più bisognosi tonnellate di cocomero che, allo stesso modo, risulta essere colpito da una grave crisi.
Una grave crisi che poi non c’è nel momento in cui il prodotto dal campo arriva alla tavola; è il caso proprio delle pesche, che dall’origine al consumo aumentano di prezzo di quasi cinque volte. E nel frattempo gli agricoltori o vendono sotto costo, sotto i costi di produzione, oppure si trovano costretti ad abbattere gli alberi.
E allora ecco “Pesca della solidarietà – Ripartire dai più deboli per rendere forte l’economia del territorio“, l’iniziativa messa in atto e promossa proprio dalla Coldiretti per permettere di consumare frutta genuina e made in Italy anche a chi, visti i prezzi al dettaglio, non se la può permettere. “Pesca della solidarietà – Ripartire dai più deboli per rendere forte l’economia del territorio“, in accordo con una nota emessa dalla Coldiretti, è stata promossa avvalendosi della collaborazione della Mensa dei Francescani, Caritas, Banco Alimentare, Gruppo Abele e Sermig.