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Francia, Sarkozy non frena l’emorragia di consensi

Published by
Giuseppe Timpone

Mancano ormai solo nove mesi pieni alle prossime elezioni presidenziali in Francia e inizia adesso la fase “calda” che porterà alla corsa verso l’Eliseo. Dopo la pausa estiva, infatti, le primarie nel Partito Socialista dovranno designare il prossimo sfidante di Sarkozy. Le primarie si svolgeranno in due turni, il 9 e il 16 di ottobre. Ufficialmente sono cinque a correre per la nomination, ma se si escludono due outsiders, considerati di pura testimonianza (rappresentano il mondo ecologista e della sinistra più ideologica), la vera sfida sarà tra tre capoccioni del mondo socialista, François Hollande, Martine Aubry e Ségolène Royal. Ma sono solo i primi due a godere del favore dei pronostici, non solo tra la base socialista, ma tra il complesso degli elettori.

La Royal, secondo un recente sondaggio, non godrebbe del favore degli stessi deputati del suo partito all’Assemblea Nazionale, dato che solo il 6,4% tiferebbe per lei. A vincere di gran lunga tra i colleghi sarebbe la Aubry, con oltre il 45% dei consensi, seguita a molta distanza da Hollande, con il 27% di tifosi per lui. Ma è ovvio che la partita non si gioca tra i deputati, bensì tra gli elettori. Sono appunto Hollande e Aubry i favoriti alla nomination per il Partito Socialista, con un margine di vantaggio per il primo. I risultati poi darebbero sia François Hollande che Martine Aubry in testa al primo e secondo turno, se uno di loro corresse per le presidenziali contro Sarkozy.

In particolare, al primo turno Hollande avrebbe il 28% dei consensi, mentre la Aubry un più ridotto 23,5%, ma comunque sufficienti a imporsi come primi. Al secondo turno, poi, il margine si allungherebbe, con Hollande dato al 57% contro il 43% di Sarkozy e la Aubry al 53% contro il 47% di Sarkò.

Nessuna chance, invece, se fosse la Royal a ripresentarsi per l’Eliseo. I sondaggi la danno terza, addirittura dopo Sarkozy e Marine Le Pen, per cui non andrebbe neppure al secondo turno.

Un altro sondaggio, poi, condotto su quasi 1000 persone ha dato un esito parecchio negativo per l’attuale presidente. Oltre il 66% degli intervistati non lo vorrebbe più all’Eliseo, mentre tra i giovani under 35 la percentuale schizza all’80%.

 

 

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Giuseppe Timpone