Un altro grande successo per il gruppo automobilistico torinese Fiat, che è riuscito molto prima del previsto a impossessarsi del controllo della maggioranza delle azioni di Chrysler, di cui adesso detiene il 53,5% delle azioni. La svolta è arrivata due giorni fa e, in un certo senso, a sorpresa. Fiat è riuscita ad acquisire un altro 7,5% del capitale della controllata, ottenendolo dal Tesoro americano (6%) e dal governo canadese (1,5). La novità è stata proprio quest’ultima. Se già Washington aveva lasciato intendere che avrebbe smobilizzato la propria quota al più presto, nessuna indicazione in tal senso era giunta dal Canada sui tempi.
Quest’ultima operazione di Marchionne è costata 625 milioni: 500 milioni per acquisire la quota americana e 125 milioni di dollari per quella canadese.
Adesso, non solo Fiat è azionista di maggioranza assoluta in Chrysler, ma potrebbe incrementare la propria quota ulteriormente, secondo quanto stabilito nel 2009, quando fu varato il piano di salvataggio. In sostanza, entro l’anno, Marchionne potrebbe rilevare un altro 5% gratis, restando così al sindacato dei lavoratori una fetta di poco oltre il 40%.
A quel punto, Fiat potrebbe esercitare il diritto di opzione sulla quota rimanente, ma a quote dell’8% ogni sei mesi, a partire da metà del 2012, potendo così ottenere fino al 100% del controllo.
E’ chiaro che i sindacati cederanno le quote, quando penseranno che queste abbiano raggiunto il valore massimo, in modo da capitalizzare il massimo rendimento.
Dall’amministrazione americana, si fà notare come il Tesoro abbia ceduto la propria quota con sei anni di anticipo dal previsto, cosa che viene rimarcata come un successo di Washington.