Vacanze estate 2011: speculazioni sul caffè al banco

In Italia ogni anno, in concomitanza con la stagione estiva e balneare ci sono turisti che, specie se sono stranieri e con poca dimestichezza con l’euro, rischiano letteralmente di essere spennati presso qualche pubblico esercizio. Trattasi di casi che sono probabilmente isolati rispetto alla totalità degli esercenti onesti, ma c’è comunque da segnalare che l’Associazione Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, ha raccolto nei giorni scorsi la segnalazione di due turisti che hanno pagato a Roma in un bar due caffè al modico prezzo di 9 euro. Conti alla mano, se un caffè costa 4,50 euro, allora al chilo il prezzo, rileva Codici, è pari a ben 747 euro!

Per questo si è tornati a chiedere nella Capitale sia più controlli, sia l’istituzione di un osservatorio sui prezzi visto che casi di questo tipo, sebbene possano ritenersi isolati, di certo non danno lustro a Roma all’intera categoria dei bar. Il Segretario Nazionale del Codici, Ivano Giacomelli, ha comunque sottolineato come i casi di speculazione non riguardino solamente la tazzina del caffè ma anche, nelle zone più chic della Capitale, i succhi di frutta, i panini, la pizza e le bottiglie d’acqua.

Di riflesso, Codici raccomanda ai cittadini ed ai turisti, italiani e stranieri, di chiedere sempre il costo della bibita e di ogni altra consumazione prima di farsi battere lo scontrino. Lo stesso bisogna fare anche per le pizzerie ed i ristoranti non senza, nel caso di prezzi spropositati, andare a segnalare agli organi competenti ogni tentativo di abuso.

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