La manovra finanziaria di Tremonti sarà un vero e proprio salasso fiscale, se entro il 2014 non si procederà a una riforma delle tasse, che porti a un abbassamento delle aliquote. Dopo averci preso in giro con un federalismo fiscale all’italiana, fatto di furbate e di possibilità per regioni, province e comuni di aumentare le aliquote fiscali su ogni cosa, i rincari previsti con l’ultima mannaia del ministro dell’economia potrebbero costare davvero cari agli italiani.
L’ipotesi, ad esempio, di tagliare le detrazioni Irpef è sacrosanta, perchè le agevolazioni fiscali portano a distorsioni sul mercato e creano iniquità tra i contribuenti, contribuendo, invece, a tenere alte le aliquote generali. Tuttavia, il taglio fino al 20% delle detrazioni entro il 2014 non è ancora accompagnato da alcuna previsione di un abbassamento delle aliquote Irpef, come lo stesso governo aveva promesso.
Si parla di tre aliquote al 20%, 30% e 40%, ma non si sa se e quando. E queste limature al ribasso saranno sufficienti a garantire agli italiani una pressione fiscale invariata? La risposta è no. Non solo perchè la manovra ha saldi molto pesanti, ma anche perchè già dal prossimo anno, con il federalismo fiscale geniale di Calderoli e Tremonti, le province hanno la possibilità, tra le altre cose, di aumentare le aliquote sull’assicurazione Rc Auto. E ben 36 si sono già prenotate a farlo.
Per non parlare delle addizionali Irpef. 62 Comuni hanno già introdotto per la prima volta questo salasso sui loro cittadini, tra cui Milano (complimenti al neo-sindaco Pisapia) e Venezia, mentre altri 117 l’hanno aumentata, come Roma, che ha portato il balzello dallo 0,5% allo 0,9% (altrettanti complimenti ad Alemanno).
Se il governo non si sbrigherà a ridurre l’Irpef, la mucca da dove ricava il latte sarà già morta.