Monza, inaugurati i ministeri tra le polemiche

Piccoli, appena nati ma già con tante polemiche alle spalle: eccole arrivare a nord le sedi dei ministeri tanto volute dalla Lega, che hanno messo per qualche giorno a rischio anche il governo. È arrivato il fatidico momento dell’inaugurazione degli uffici dei dicasteri di Economia, della Semplificazione normativa e delle Riforme: in appena un centinaia di metri quadrati ospitati nella villa Reale di Monza sono condensati giorni e giorni di diatribe e polemiche. Senza computer e telefono, ma con scrivania (“pagata da noi”, ha tenuto a precisare Calderoli), statuetta di Alberto da Giussano e appese al muro, oltre la foto del Presidente Napolitano, anche quella di Umberto Bossi.

La cerimonia di inaugurazioni delle sedi distaccati (che saranno operative da settembre) si è trasformata in una festa della Lega, tanto che due deputati del Partito Democratico nonostante avessero l’invito per accedere alla cerimonia sono stati respinti all’ingresso perché volevano entrare con una bandiera tricolore sulle spalle. E mentre Calderoli parla di sogno che si realizza e Bossi (che arriva con un ritardo di quasi due ore) non risponde alle domande sulle polemiche con Berlusconi dopo il voto su Alfonso Papa (“chiedetelo a lui” la risposta del leader leghista ai giornalisti che gli chiedevano se c’erano problemi con il premier) fuori dalla villa Reale è andata in scena la protesta di decine di manifestanti di tutti i partiti dell’opposizione che hanno bollato l’iniziativa come una “buffonata”.

Le critiche non arrivano certo solo dai partiti di minoranza: Gianni Alemanno, sindaco di Roma, parla di iniziativa “impresentabile sia sul piano simbolico sia sul piano sostanziale” e di “patetico tentativo di tenere in piedi un feticcio di polemica antiromana”. Il primo cittadino della capitale ritiene che il decentramento di uffici ministeriali al nord vada contro “lo spirito autentico del federalismo che affida in modo esclusivo alle Regioni e agli Enti Locali il compito di fare fa tramite tra il territorio e i Ministeri centrali”. All’interno della maggioranza anche il partito Noi Sud non manda giù l’iniziativa e parlando di governo “succube della Lega” chiede “l’individuazione di quattro sedi distaccate dei ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, del Turismo e delle Politiche Agricole”: in caso contrario sono pronti a togliere l’appoggio al governo.

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