Ticket sanitari, blocco parziale e/o totale della rivalutazione delle pensioni, tagli alle agevolazioni fiscali ed assistenziali, ma anche l’inasprimento del bollo sul deposito titoli. Questo ed altro, e molto di più, è previsto con la manovra triennale di correzione dei conti pubblici che stando alle stime, a regime, avrà un impatto lacrime e sangue pari alla bellezza di 70 miliardi di euro. Come diretta conseguenza, non stupisce il fatto che 7 italiani su dieci non gradiscano la manovra finanziaria del Ministro Tremonti.
Questo almeno stando ad un sondaggio che, per conto dell’Associazione degli artigiani della CGIA di Mestre, ha realizzato Panel Data su un campione di ottocento italiani sparsi su tutto il territorio nazionale. Per la precisione, la percentuale di insoddisfatti è pari al 73% con punte che sfiorano il 75% nel Nord Italia, l’area del nostro Paese dove al riguardo sembra esserci il maggior malcontento. Il 65% del campione interpellato non ha avuto dubbi nell’affermare che la manovra finanziaria andrà ad impattare pesantemente e negativamente sui bilanci delle famiglie; il tutto a fronte di una fiducia nella politica ridotta ai minimi termini.
Dall’indagine di Panel Data è infatti clamorosamente emerso come l’81,2% non abbia più fiducia nella politica italiana a fronte di una quota di minoranza, pari al restante 18,8%, che invece continua a crederci. Ma tutto non finisce tra l’altro con la manovra da 70 miliardi visto che tra i rincari attesi per i prossimi anni, e l’aumento della pressione fiscale e tributaria a livello di Comuni, Province e Regioni, c’è poco da stare allegri.