Dopo tutte le cerimonie e manifestazioni organizzate nel giorno del 19esimo anniversario della morte di Paolo Borsellino, avvenuta nella strage di via D’Amelio a Palermo, nella quale persero la vita anche i 5 agenti della sua scorta, è importante lanciare un monito ed un messaggio a che tale morte eroica rimanga scolpita nei cuori di ogni italiano ogni giorno dell’anno e non sia ricordata semplicemente con manifestazioni simboliche una volta ogni 365 giorni.
In tale contesto assistiamo alla richiesta del Vescovo di Cefalù, Monsignor Vincenzo Manzella: “Il giudice Borsellino ha sacrificato la sua vita per una giusta causa e sarebbe giusto far partire il suo Processo di Beatificazione“; insomma un eroe o martire nel significato cristiano del termine, che testimoni al Mondo una vita spesa al servizio la collettività: ecco perché un riconoscimento religioso della sua opera, non striderebbe affatto con il significato evangelico del “donare la vita per gli altri”.
La sua, come ovviamente allo stesso modo quella di Giovanni Falcone, sono vite esemplari, che probabilmente per un discorso di diritto canonico (esistenza di miracoli post-mortem ad esempio), non potranno essere santificate ufficialmente, ma la sola azione di attribuire una qualifica di santità alle loro gesta, racchiude in se stessa una considerazione dell’alto eroismo insito nelle loro persone, che è giusto ricordare a valle delle stragi, le quali vengono rivissute ogni anno con celebrazioni esteriori che però non hanno in concreto portato ad alcun risultato.
Il fatto che non ci siano oggi dei nuovi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non significa infatti che il fenomeno mafia sia stato sconfitto definitivamente, ma solo che tale organizzazione criminale non ritiene necessario in questo momento azioni tali per difendersi dallo Stato e da chi lo rappresenta… proprio perché mancano persone con quel talento e quel coraggio che per la prima volta avevano messo da soli in crisi un sistema sottilissimo di potere presente in ogni dove.
Per questo che non resti inascoltato il loro appello a costruire un team che porti avanti la loro eredità, tale da poter lavorare in modo che la mafia non possa individuare in poche persone facilmente raggiungibili il proprio nemico, ma in un organismo complesso, numeroso e composto da membri appartenenti a vari e differenziati settori dello Stato!