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Ipocrita PD, manettari solo con gli altri e benevoli con sè stessi

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Giuseppe Timpone

E’ andata abbastanza diversamente da quanto ci si aspettasse. Il voto alla Camera e al Senato sulle rispettive richieste di arresto delle Procure di Napoli e Bari su Alfonso Papa (PDL) e Alberto Tedesco (PD) ha dato esito diverso. Siamo nel tardo pomeriggio quando la sinistra a Montecitorio si rivolta contro la richiesta del gruppo di Popolo e Territorio (gli ex Reponsabili), che chiede che il voto per l’autorizzazione all’arresto di Papa sia a scrutinio segreto, in modo da consentire a ciascun deputato di esprimersi secondo coscienza, non in base alle indicazioni di ciascun gruppo politico. Seguono attimi di tensione, ma la richiesta passa, appoggiata dal gruppo del Popolo della Libertà. Poi le dichiarazioni di voto, con anche l’intervento di Papa, che respinge le accuse e si definisce vittima di un presunto complotto. Infine, la votazione, a scrutinio segreto. Il presidente della Camera Fini legge il responso: 319 sì, 293 no, la Camera approva. Sull’aula scende un silenzio tombale. Nessun appluso, nessun vocìo. Il premier Berlusconi, che si era presentato a Montecitorio, fa una smorfia, all’inizio quasi non comprende che il sì è per l’arresto. Papa deve andare in carcere.

Altro film al Senato. Qui la richiesta di scrutinio segreto avviene senza troppe polemiche. Oggetto della richiesta di arresto è il senatore Tedesco, del PD. Lo stesso Tedesco chiede che si autorizzi il suo arresto ai domiciliari. Dopo le dichiarazioni di voto, segue la votazione. Favorevoli 227, contrari 151, astenuti 11. Il Senato non approva. Tedesco non va in carcere.

Dunque, la Lega alla Camera è stata determinante per mandare in carcere il collega Papa. Era dal 1984 che non veniva concessa un’autorizzazione. Fuori dall’aula scoppia il putiferio. Lo scontro avviene per un’evidenza: la sinistra si atteggia a moralista e manettara solo con gli altri, ma salva i suoi uomini. Massimo D’Alema, senza vergogna, commenta: “E’ andata come doveva andare”.

Il voto della Lega, infatti, non è un alibi per il PD. A conti fatti, al Senato sono stati necessari anche i voti delle opposizioni per potere salvare Tedesco e, se si considera che qui il Terzo Polo conta una decina di senatori, quindi, è poco influente; con tutta evidenza è stata svelata l’ipocrisia del PD.

 

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Giuseppe Timpone