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Adesso Berlusconi chieda conto a Bossi (deposto da Maroni)

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Giuseppe Timpone

Quello che è successo ieri alla Camera non può passare come un fatto episodico di poco conto. Dopo 27 anni, un membro del Parlamento viene mandato in carcere, autorizzando la richiesta di arresto nei suoi confronti. Con ciò, non si intende certo giustificare il livello degradante e lo scarso senso di legalità che serpeggiano tra i politici italiani. Ma quello che risalta agli occhi di chi conosce le tabelline è che la stessa Lega, alleata di governo, ha utilizzato due pesi e due misure e contro la sua maggioranza. Senza il suo sì alla Camera, Papa non sarebbe stato arrestato, così come al Senato: i soli voti del PDL non avrebbero potuto salvare Tedesco, essendosi resi necessari anche altri voti dalla Lega e/o dal PD. Se ne saprà di più, forse, nei prossimi giorni, ma sin da adesso esplode un caso politico non indifferente: la Lega è nelle mani di Maroni e non di Bossi. Con il voto di ieri alla Camera, Bossi è stato deposto.

Lo avevamo detto: il voto su Papa verificherà chi è il leader dentro il Carroccio e Bossi ha perso. Ma essendo formalmente ancora lui il capo dei padani, è a lui che Berlusconi dovrà chiedere conto e questa volta il Senatùr non potrà di certo sbrigarsela con qualche frase fatta e a mezza bocca. La Lega non ha rispettato i patti, non ha salvato di certo un uomo della sua alleanza, ma forse lo ha fatto con uno dell’opposizione. Non è un caso che il premier Berlusconi voglia ora la testa di Maroni.

Con questi chiari di luna, un Carroccio nelle mani di un Maroni non potrà aspirare a potere essere un alleato del PDL nel 2013. La politica degli sgambetti è fin troppo evidente, così come la volontà del ministro dell’interno di far fuori il presidente del consiglio e Bossi.

Quale potrà essere il chiarimento con Bossi non è facile da pronosticare. E’ chiaro che il Senatùr non sia in grado di poter garantire qualcosa. Di certo, l’idea che il “suo” uomo, Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera della Lega, vada a fare il ministro, in modo da temperare le contrapposizioni interne al Carroccio, è sfumata. Silvio tenga duro e faccia esplodere le tensioni nel partito alleato. Soli possono soltanto andare a fare carnevalate.

 

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Giuseppe Timpone