Maggioranza battuta in Aula, tensione alle stelle: la Camera dei Deputati ha bocciato il rinvio in Commissione del provvedimento per l’emergenza rifiuti a Napoli, con sei voti di scarto. I malumori erano cominciati già in commissione Ambiente, con Pdl e Lega che non riuscivano a mettersi d’accordo su come modificare il testo del decreto, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha dato via libera ai trasferimenti fuori regione. Al comma 1 dell’articolo 1 del Dl si parla appunto della necessità di un “nulla osta” da parte dei governatori delle Regioni a cui si chiede di accogliere la spazzatura, ed il Pdl, in particolare quello campano con Paolo Russo, Nicola Cosentino e Luigi Cesaro (Presidente della Provincia di Napoli) vorrebbero eliminare l’ostacolo, ma la Lega la pensa in maniera diametralmente opposta.
Il Carroccio, già scalpitante sull’intero impianto del provvedimento, ma in cerca di una mediazione con gli alleati, è irremovibile sul punto e pretende che il parere dei “suoi” governatori al Nord rimanga vincolante in qualsiasi situazione. Viste le divergenze, il relatore del Pdl, Agostino Ghiglia, aveva proposto il rinvio in Commissione mentre Salvatore Margiotta, del Pd, Vicepresidente della Commissione Ambiente, era intervenuto chiedendo che si procedesse invece all’esame del Decreto.
Contro il rinvio votano quindi Pd, Udc, Idv e Fli, a favore Pdl e Lega, con la votazione che infine premia il deputato dell’opposizione, facendo andare sotto la maggioranza. Questo il commento di Margiotta, a caldo: “La maggioranza e’ nel totale caos, non riesce ad approvare il Decreto e in modo irresponsabile ha tentato di decretarne, attraverso il ritorno in Commissione, morte certa, considerando l’interruzione dei lavori d’Aula in agosto. Il Governo abbia un sussulto di dignità e si dimetta”.
Opinione condivisa sia da Pier Luigi Bersani, che parla di una maggioranza che ormai “non c’è”, che dall’Italia dei Valori, secondo la quale il conflitto con la posizione della Lega rende ormai ingovernabile il paese.
Il tempo a disposizione per l’approvazione del decreto è alquanto esiguo: il governo ha tempo fino al prossimo 30 agosto, mentre la possibilità di trasferire i rifiuti campani in altre regioni viene prevista fino al 31 Dicembre. Se il decreto non venisse convertito in legge, salterebbe anche la possibilità di smaltimento fuori regione. Se invece la conversione avvenisse senza sancire l’obbligatorietà del “nulla osta” i rapporti fra la Lega e gli alleati sarebbero compromessi, forse irrimediabilmente.