Non è forse piaciuta poi tanto la manovra finanziaria di Tremonti ai mercati, anche se a dire il vero, la situazione tende ad essere tesa in tutte le borse europee e a New York. Questa mattina, Piazza Affari apre in negativo, cedendo oltre l’1%, in linea con l’andamento delle altre piazze dell’Eurozona. Dopo circa mezz’ora dall’avvio delle contrattazioni, le perdite accelerano fino a un -2% intorno alle dieci della mattinata. E ne risentono negativamente anche i titoli di stato, con il differenziale dei rendimenti sui titoli tedeschi a 10 anni, schizzato a 325 punti base. Un peggioramento del quadro, che ha tanti indici concomitanti, che testimoniano la debolezza sui mercati.
C’è il boom delle quotazioni dell’oro, ormai salite a 1600 dollari l’oncia, mentre sono deboli l’euro e il dollaro, alle prese con rispettivi problemi interni. Il dollaro risente dell’incertezza intorno alla trattativa sull’innalzamento del tetto del debito, che prelude a un possibile default, mentre l’Eurozona resta in attesa del vertice dell’Eurogruppo di giovedì, dove si dovrebbe sciogliere definitivamente il nodo sulla Grecia.
Non sono bastati, evidentemente, i buoni risultati dello stress test, che hanno visto la bocciatura di solo 8 banche su 9o in Europa, nessuna italiana, tedesca o francese. Non è bastato il varo di una finanziaria triennale da 70 miliardi di euro e la previsione del raggiungimento del pareggio di bilancio per l’Italia, nel 2014.
C’è quasi la sensazione che i mercati stiano guardando poco i fondamentali e si stiano più affidando alla drammatizzazione degli eventi, fatta da stampa e da qualche malaugurante trader. Resta da vedere se nel corso delle contrattazioni, Piazza Affari potrà invertire la tendenza, come già è successo due volte la scorsa settimana.