E’ ancora la Grecia e la sua infinita odissea che sta scatenando un’ondata di vendite sui titoli europei, soprattutto bancari, nell’Eurozona. Forse sarebbe stato più opportuno anticipare il vertice dell’Eurogruppo, previsto per giovedì, in quanto il clima non sembra essere granchè positivo e il rischio è che si potrebbe rimanere in balìa di attacchi speculativi per ben tre sedute, con l’allargamento esplosivo degli spread tra i titoli periferici e quello tedeschi.
Sui mercati, è data per molto probabile la ristrutturazione del debito di Atene. Un sondaggio condotto su 53 economisti, quasi tutti degli USA, ha palesato tale scenario, con ben 48 su 49 che hanno deciso di rispondere. Solo uno si è detto convinto che la Grecia possa ancora essere nelle condizioni di ripagare il suo debito.
E la notizia del sondaggio fa il paio con un’indiscrezione, tutta da verificare, per cui la UE starebbe prendendo in considerazione l’idea di coinvolgere le banche europee nel salvataggio della Grecia, ma non solo quelle direttamente coinvolte, bensì tutte. Si parla della possibilità di introdurre una tassa, forse sotto forma di obbligo di acquisto di titoli di stato ellenici.
Forse avrà contribuito anche ciò a determinare i ribassi dei titoli bancari, nonostante i buoni esiti dello stress test. Di certo, il coinvolgimento dei privati nelle operazioni di salvataggio di Atene sarà un default, in quanto sarebbe non su base volontaria e di fatto si avrebbe un allungamento delle scadenze dei bond, con il loro riacquisto alla maturazione e a tassi probabilmente inferiori a quelli insostenibili di mercato.