La creazione della newco, ossia della nuova veste societaria, verso la quale sono state trasferite le attività Fiat dello stabilimento di Pomigliano è un’operazione legittima. Lo ha sentenziato il giudice Vincenzo Ciocchetti, del Tribunale di Torino. Respinto, quindi, il ricorso di Fiom, che punta al riconoscimento dell’illegittimità della newco, che avrebbe rimesso in discussione tutto il piano industriale Fiat.
Nello stesso provvedimento, il giudice ha giudicato antisindacale l’atteggiamento dell’azienda, per non avere coinvolto Fiom, al pari delle altre sigle sindacali, nella gestione del sito.
Fiom si è detta soddisfatta della sentenza, in quanto sarebbe posta fine alla sua esclusione dall’azienda, ma in realtà il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha ottenuto una scottante delusione, avendo puntato sulla nullità dell’operazione della newco. Sul punto, interviene il giuslavorista Pietro Ichino, uno dei massimi esperti del diritto del lavoro in Italia.
Ichino considera la sentenza una vittoria 2 a 1 per la Fiat e invita a non dare risalto a chi, come Fiom, parla di pareggio. L’esperto del lavoro dice che la sentenza riconosce alla newco di Pomigliano il fatto di essere trasferimento d’azienda con un contratto valido, evidentemente perchè considerato di pari livello al vecchio contratto firmato nel 2008 e come sancisce anche la disciplina europea per questo punto.
Ma proprio per questo, aggiunge Ichino, non si spiega come possa essere considerato anti-sindacale il comportamento di Fiat, in quanto se viene applicato e riconosciuto il nuovo contratto, Fiom non avrebbe il diritto al coinvolgimento nella gestione, che semmai è da ricollegarsi al vecchio contratto, che lo stesso giudice non considera più in vigore.