Hillary Clinton annuncia addio alla politica nel 2012

Forse sarà una notizia funesta per quanti negli USA hanno da sempre sostenuto le quotazioni della ex First Lady come possibile nuovo presidente americano, rientrando alla Casa Bianca non più da consorte ma da vera e propria “first wo-man”, come in una sorta di rivincita sul fedifrago marito. Ma forse i sogni di milioni di suoi fans non si avvereranno, perchè ieri l’annuncio che il Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha fatto non lascerebbe molto spazio alle speranze. Dicendosi stanca di girare il mondo come una trottola, la Clinton ha annunciato che manterrà il suo impegno politico fino alla fine del mandato, ossia fino alle presidenziali del novembre 2012. A quella data, aggiunge, si ritirerà a vita privata, per dedicarsi a fare la nonna. Niente più politica, dunque, meno di meno che candidarsi alle prossime presidenziali. Ma come mai una delle persone più ambiziose d’America, la donna che avrebbe guidato molte delle decisioni del marito tra il 1992 e il 2000, quando era alla Casa Bianca, rinuncerebbe ad un tratto alla sua carriera politica e si ritirerebbe a vita privata? Un bluff o una decisione sofferta, che prende atto della mancanza realistica di prospettive future migliori? Forse entrambi.

Esaminiamo un attimo lo scenario che Hillary Clinton avrebbe dinnanzi a sè. La donna ha oggi 64 anni, ma il prossimo anno, quando ci saranno le elezioni presidenziali, sarebbe costretta a saltare il turno, dato che è consuetudine fare ricandidare il presidente in carica per un secondo mandato. A quel punto la Clinton dovrebbe attendere il 2016, quando avrebbe già 69 anni, per cercare la possibile nomination per tornare alla Casa Bianca. Il tutto, dopo otto anni di presidenza democratica, con il rischio di correre inutilmente contro un candidato repubblicano e dopo magari essersi esposta sotto Obama in posizioni-chiave, come la vice-presidenza.

Non solo. Obama non brilla per popolarità e il suo consenso è quasi ai minimi, potendo così trascinare verso la sconfitta non solo chi lo seguirà, tra i Democrats, ma persino sè stesso l’anno prossimo.

Insomma, la Clinton avrebbe preso atto di aver perso il momento magico tre anni fa, quando la nomination gli fu strappata a sorpresa dall’outsider Obama. Certo, si parla di lei come possibile guida alla Banca Mondiale, ma nulla di paragonabile alla Casa Bianca.

 

 

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