Bossi ha dichiarato che la Lega voterà “sì” all’arresto di Alfonso Papa, deputato del Pdl indagato nell’inchiesta P4 dalla procura di Napoli. Il Senatur conferma stamattina quello che aveva già affermato ieri: “meglio sì per l’arresto, ma non ho ancora parlato con i miei della commissione”. Oggi quindi si riunisce la giunta, alle ore 12, per decidere le sorti del deputato sotto inchiesta. L’esito è molto incerto, visto che le opposizioni chiedono che la giunta esprima un voto definitivo, invece la maggioranza continua a voler evitare il voto.
La battaglia sarà quindi prettamente procedurale, visto che con il voto sicuramente Papa finirebbe dietro le sbarre. Per l’opposizione il voto è necessario, “una proposta io la metterò ai voti”, afferma il presidente Pierluigi Castagnetti (Pd), considerando che oggi scadono i 30 giorni entro i quali bisogna esprimere un giudizio sull’arresto del deputato. Già nella giornata di ieri Castagnetti aveva cercato di far votare la giunta, ma il deputato Francesco Paolo Sisto ha poi ritirato la sua proposta, poiché dovevano ancora essere esaminate le pagine della nuova documentazione fornite mercoledì da Papa. E’ intervenuto poi Palomba dell’Idv, cercando di avanzare una sua proposta favorevole all’arresto di Papa, ma la giunta è stata poi sconvocata e si aggiornerà proprio oggi alle 12.
Probabilmente oggi la situazione sarà uguale a quella di ieri, portando quindi la giunta in una condizione di stallo. Infatti oggi ci saranno le votazioni, con voto di fiducia, della manovra economica. Secondo il Pd, la maggioranza proverà ad aprire un dibattito “con intenti dilatori”, cercando di portare alle lunghe la discussione per poi sconvocare nuovamente la giunta a causa del voto di fiducia sulla manovra di Tremonti. “Non cadremo nella trappola” afferma l’opposizione, che è pronta a riconvocare la giunta subito dopo le votazioni sulla finanziaria, visto che “il termine dei 30 giorni scade alla mezzanotte di domani”.
L’intricata situazione della Lega, divisa anche al suo interno sulla decisione da prendere riguardo a Papa, ha creato quello che è stato definito “il marasma nella maggioranza”. Il capogruppo Marco Reguzzoni ha cercato di mitigare la travagliata situazione interna della Lega, assicurando la “compattezza del carroccio”. La posizione dei due leghisti nella giunta che dovrà votare sull’arresto è molto ambigua, potrebbe anche risolversi con un’astensione. E’ però chiaro ormai che Papa non verrà di certo salvato dal voto dei leghisti, che hanno nuovamente affermato: “il nostro elettorato non lo accetterebbe”.