La casta degli avvocati PDL blocca la liberalizzazione degli ordini

Ieri a Montecitorio era quasi successo il miracolo. Il ministro dell’economia, il “rosso” Tremonti, pur contrario all’economia di libero mercato e alle liberalizzazioni, forse dopo avere annusato aria di fallimento nella sua linea politica, con le borse che in poche ore hanno spazzato via la sua dottrina del rigore senza politiche di apertura al mercato, aveva introdotto una norma, all’interno della manovra finanziaria che oggi dovrà essere approvata al Senato, che rendeva libero l’accesso agli ordini, avvocati e notai compresi. Apriti cielo! La lobby potentissima degli avvocati e dei notai del PDL si è imbufalita ed è partita un’immediata raccolta delle firme tra un ottantina di parlamentari per chiedere la cancellazione di quella previsione legislativa, in mancanza della quale molti hanno persino minacciato di non votare la manovra, anche a costo di far cadere il governo. Perchè va bene difendere l’esecutivo e la maggioranza, va bene Silvio e tutto, ma la casta e i suoi interessi non si toccano. Detto, fatto. Dopo una breve mediazione, si è giunti a un’intesa: la liberalizzazione riguarderà solo gli ordini per cui non è previsto un esame di stato. Addio, mercato! Ancora una volta il PDL è il partito dei liberali di domenica, quando il Parlamento è chiuso. Il mercato, a chiacchiere, è buona cosa, ma possibilmente per gli altri.

Con quella norma, per la quale molti nel PDL si erano già stracciati le vesti, semplicemente si diceva che non occorreva più fare l’esame di stato per fare l’avvocato o il notaio, ma restava obbligatorio il tirocinio di due anni. A chi, come il capo-lobbista, il sottosegretario alla Giustizia, Casellati, va predicando in giro che senza l’esame di stato non ci sarebbe qualità, va ricordato che esso è solo fonte di corruzione e di brogli, sotto gli occhi di tutti gli italiani, tanto che l’ultimo esame abilitante alla professione di notaio è stato annullato a causa di brogli.

Il tirocinio è forse sì insufficiente, ma semplicemente perchè molti notai e avvocati (non tutti) usano il tirocinante per fare portare loro il caffè. La verità è che la casta potente di avvocati e notai del PDL ha una concezione padronale delle professioni, non concepisce, cioè, che debbano lavorare in questi settori i capaci, ma hanno la presunzione di volere rimanere tra i pochi eletti, in grado di controllare il mercato di un intero territorio.

Fino a quando Silvio terrà in Parlamento gente di questo miserrimo livello, il centro-destra non sarà mai liberale!

 

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