Fastweb e NGI indagate per i proxy di Btjunkie

La notizia di questa indagine nei confronti di due provider di servizi italiani, desta molta attenzione perchè una decisione a sfavore degli stessi potrebbe cambiare la Rete italiana: infatti, la Procura di Cagliari starebbe indagando sui cosiddetti proxy che hanno permesso a tutti gli utenti di aggirare il blocco imposto per il famoso sito torrent Btjunkie.

Chiaramente, il blocco imposto dalla Procura, avrebbe di fatto dovuto impedire l’accesso a Btjunkie. Invece i due Provider non avrebbero ottemperato al blocco del servizio, che dovrebbe essere inaccessibile grazie alla censura applicata dal 21 aprile 2011 al sito in questione. Comunque, il fatto non sarebbe stato volontario, visto che Fastweb avrebbe parlato di un problema tecnico. In ogni caso, la situazione non è piaciuta per niente alla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) che si sarebbe espressa in maniera molto esagerata contro i Provider di servizi.

In particolare la FIMI, si sarebbe detta molto soddisfatta dell’ iniziativa della Procura di Cagliari nei confronti di “alcuni ISP italiani che non hanno ottemperato al blocco del sito pirata BtJunkie, ordinato dal magistrato qualche mese fa”. Poi ha aggiunto che “l’offerta illecita da parte di siti pirata collocati all’estero, è una spina nel fianco delle piattaforme legali di musica e va colpita con determinazione”.

Ovviamente, l’aggiramento della censura tramite proxy ha vanificato tutti gli sforzi della Procura, ma è chiaro che i Provider non si sentono obbligati a censurare i propri utenti e per questo motivo, la FIMI si sarebbe detta sorpresa della posizione di noti provider di consentire il collegamento ai propri utenti in contrasto con quanto ordinato dall’autorità giudiziaria”.

Chiaramente la censura di siti web, è un discorso molto attuale, visto il recente caso Agcom che avrebbe voluto censurare l’intera Rete. Vedremo gli sviluppi di questa situazione…

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