Continua a fare discutere il caso di Alfonso Papa, il deputato del PDL su cui pende una richiesta di arresto della Procura di Napoli per quattro capi di imputazione, tra cui concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Oggi la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera avrebbe dovuto esprimersi con un voto, ma il gruppo di maggioranza, il Popolo della Libertà, ha chiesto un rinvio della votazione per consentire la lettura delle numerosissime carte che la Procura ha inviato alla Camera. I componenti della Giunta sono 21, di cui dieci appartengono alle opposizioni e undici alla maggioranza. Poichè la Lega Nord conta due componenti e, quindi, il suo voto sarà determinante, resta nelle sue mani il destino di Papa. Nei giorni scorsi il Carroccio si era espresso per un voto favorevole all’arresto, anche se oggi potrebbe aggiungere i suoi voti a quelli del PDL, facendo rinviare il voto. Ma poichè era già stata calendarizzata la data per il voto in Aula sul caso e non essendoci da qui a quella data (prossimo mercoledì) molte possibilità di votare ancora in Giunta, data l’assoluta urgenza di votare la manovra entro domani, è molto probabile che si arrivi direttamente all’Assemblea di Montecitorio senza che la Giunta si sia espressa.
Il voto plenario in Aula è molto meno scontato. Se anche la Lega votasse con le opposizioni, lo scrutinio segreto permetterebbe a Papa di godere dei voti di quanti, tra le file del PD e del Terzo Polo, non si ritroverebbero a votare per l’arresto, andando contro le indicazioni ufficiali dei loro partiti.
Si parla di almeno una quarantina di deputati. Ovviamente tutto resta da vedere, così come se vi sarà lo scrutinio segreto o meno. Di certo però è già rivoluzionario in sè che il PDL non abbia ancora espresso una posizione ufficiale, dato che fino ad oggi il gruppo ha sempre votato contro qualsiasi provvedimento di arresto, anche quando riguardava esponenti dell’opposizione, come per il caso recente del deputato dalemiano PD, Alberto Tedesco.
La linea del segretario Alfano sarebbe per una valutazione prudente e caso per caso, ma al contempo ci sarebbe da parte sua la tentazione di mandare un messaggio sia agli elettori che alla stessa classe politica del suo partito.