Moody’s declassa debito irlandese a “spazzatura”

Soltanto due giorni fa, il vertice europeo a Bruxelles, tra Commissione, presidenza UE e BCE aveva delineato la richiesta piuttosto esplicita, e non priva di polemiche, verso le agenzie di rating, affinché esse non diano giudizi sul debito degli stati sottoposti agli aiuti europei, come la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda. Ma fino a quando le regole sono queste, è evidente che nulla potrà essere eccepito all’agenzia di rating Moody’s, che proprio ieri, mentre era in corso il vertice Ecofin, ha declassato il rating sul debito di Dublino di un gradino, portandolo da Baa3 a Ba1, ossia a livello che gli investitori definiscono “junk” (“spazzatura”).

Dunque, dopo Lisbona, anche l’Irlanda subisce l’ennesimo “downgrade”, che ha portato l’ex tigre celtica in un solo anno a passare dalla tripla A a titoli spazzatura, come forse nessuno dentro o fuori dal Paese avrebbe potuto prevedere.

Motivo dell’ennesima scure di Moody’s risiede nella considerazione che Dublino non potrà tornare a rifinanziarsi sui mercati finanziari nel 2012, per cui avrebbe bisogno di un ulteriore piano di aiuti, per far fronte al colossale fabbisogno statale. Nel 2010, il rapporto tra deficit e pil è esploso al 32%, mentre il debito pubblico si attesterà quest’anno al 118%. Bisogna pensare che solo nel 2007, il rapporto tra debito e pil era di solo il 25%.

L’esecutivo, nato dalle urne dello scorso fine gennaio, ha varato un piano di austerità “lacrime e sangue”, ma il premier Kenny non si dice in grado di garantire per la dinamica dei bond, che dipenderebbe da fattori esterni. Tuttavia, c’è chi, come il ministro del bilancio Howlin, pensa che nel 2012 ci siano le condizioni per un ritorno dell’Irlanda sui mercati, in aperta polemica con Moody’s.

 

 

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