Prezzo dei carburanti record: lo Stato “mangia” troppo

L’aumento del prezzo dei carburanti in Italia, è una cosa che infrange di brutto il limite della decenza: in alcune zone di Italia sono stati toccati quasi 1, 70 euro per un litro di benzina verde. Quello che fa più rabbia agli automobilisti è sicuramente il fatto che un prezzo così alto non si è raggiunto nemmeno quando il petrolio è arrivato a quota 150 dollari al barile. Ora il petrolio costa circa 40-50 dollari in meno e il prezzo è più elevato. Nonostante l’opinione generale sia quella che è il povero benzinaio a mangiarci sopra, il vero responsabile di questo “furto legalizzato” è proprio lo Stato, che continua ad aumentare le accise e questo comporta un notevole aumento dei prezzi.

La situazione è davvero deprimente, visto che secondo una recente statistica, l’ Italia è tra i Paesi europei più cari dove fare benzina, visto che siamo preceduti solo da Grecia, Danimarca e Olanda. Il prezzo medio della benzina nei primi mesi del 2011 è stato di circa 1,52 euro al litro, molto di più rispetto ad altre nazioni europee, dove la benzina costa il 28 % in meno in Slovenia, il 18% in meno in Svizzera e il 22% in meno rispetto alla Spagna.

È incredibile come questa volta, le associazioni petrolifere non siano responsabili delle speculazioni che si stanno facendo sul costo della benzina. Purtroppo, sono le accise, in costante aumento, che obbligano a subire un salasso ogni volta che ci si ferma a fare il pieno alla propria auto. La soluzione? Le pompe bianche e il gas (GPL o Metano).

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