E adesso come evitare il tracollo italiano

Anche oggi, l’apertura dei mercati non promette nulla di buono in Europa, con Piazza Affari, che in apertura perdeva già il 2% e con i BTp decennali che allargavano il loro differenziale a 332 punti base dai Bund tedeschi. E’ evidente che questa situazione non dovrà che rientrare al più presto, perchè questo andamento porterebbe al tracollo non solo dell’Italia, ma dell’intera Eurozona, date le dimensioni economiche del nostro Paese.

Ma perchè l’Italia sta diventando il bersaglio facile della speculazione? La risposta è da ricollegarsi non tanto al fardello in sè della montagna di debito che da trenta anni l’Italia ha accumulato e ereditato dalla prima repubblica. Per quanto il livello di debito sia, infatti, molto alto, ciò che interessa più i mercati, per giudicarne la solvibilità e, quindi, il rischio è la prospettiva a medio-lungo termine. Ed è qui che l’Italia non offre garanzie.

Il nostro Paese non cresce da venti anni e i ritmi con cui si sta riprendendo dalla crisi del 2008-2009 sono molto bassi, inferiori alla media europea. Ciò è da addebitare alla mancanza di adozione di quelle riforme, che vengono invocate da fin troppi anni, ma mai varate. E la sfiducia che il nostro Paese riesca ormai a farle, rilanciandosi in un sentiero di crescita, comporta la previsione di un debito, il cui livello sul pil sarebbe destinato a non scendere, gravando come un macigno sul futuro italiano.

Adesso, la prima cosa da fare è approvare immediatamente la manovra finanziaria, per lanciare ai mercati un segnale di rigore. Ma un’ora dopo quell’approvazione, è necessario che lo stesso governo proceda al varo di un piano complessivo per la crescita, che affronti i nodi veri della nostra economia, in termini di liberalizzazione dei mercati, privatizzazioni, riduzione del peso fiscale (a parità di saldi di bilancio), riduzione del peso strangolante della burocrazia.

Non è più tempi di rinvii, anche se questo è qualcosa che ci diciamo da qualche decennio.

 

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