Afghanistan: muore un soldato italiano su una mina, morto anche il fratello di Karzai

Roberto Marchini, caporal maggiore dell’esercito italiano in Afghanistan, è morto oggi in seguito all’esplosione di un ordigno. Il soldato si trovava a Bakwa, nel settore Ovest, che è controllato dall’Italia. Il caporal maggiore era un geniere-paracadutista, con il compito di disinnescare i numerosi ordigni fatti in casa presenti su tutto il territorio afghano. Con la sua morte le vittime italiane in Afghanistan diventano 40. L’episodio è avvenuto vicino alla base italiana di “Fob Lavaredo”, nel distretto di Bakwa, provincia di Farah. Il soldato era dell’ottavo reggimento del genio Folgore di Legnago, aveva 28 anni e risiedeva a Caprarola, in provincia di Viterbo.

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha espresso profondo cordoglio, così come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato che non parteciperà al ritiro del Milan, poichè è stato “trattenuto a Roma per la morte del nostro militare”. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha dichiarato: “E’ l’ennesima tragedia, ma ovviamente non diminuisce l’impegno dell’Italia” in Afghanistan.

Poco prima della notizia della morte del soldato italiano, era arrivata la notizia della morte del fratellastro del presidente Karzai, Ahmad Wali, morto questa mattina a Kandahar nel sud dell’Afghanistan. Da quanto risulta, Ahmad Wali è stato ucciso da “un suo caro amico”, Sardar Mohammad, che poi è stato a sua volta ucciso da una delle guardie del fratellastro di Karzai. Colpito da un colpo di pistola, Wali è stato trasportato all’ospedale ma non ce l’ha fatta. “Confermo che Ahmad Wali è stato ucciso”, ha detto Zalmay Ayoubi, il suo portavoce. L’omicidio è stato rivendicato dai talebani e per loro è stato un vero e proprio successo. Usuf Ahmadi, un portavoce dei guerriglieri, ha aggiunto: “Abbiamo assegnato a Sardar Mohammad l’omicidio e ora anche lui è diventato un martire”. Eletto al consiglio provinciale nel 2005, Wali Karzai era stato criticato da comandanti Nato, funzionari del Dipartimento di Stato Usa, diplomatici britannici e da un’infinità di suoi connazionali. Era accusato di interferire nella situazione di Kandahar con svariate attività illecite e criminali per assicurarsi il dominio della zona. Il ministro degli Esteri Frattini ha espresso solidarietà alla famiglia Karzai.

 

 

 

 

 

Gestione cookie