Non ci pensa proprio la First Lady di Germania a passare il testimone in vista delle elezioni politiche previste per il settembre del 2013. Mancano ancora due anni abbondanti al rinnovo del Bundestag, ma la cancelliera Angela Merkel ha voluto spazzare via già ogni dubbio, confermando la forte volontà di ricercare il suo terzo mandato, candidandosi nel 2013 a capo del governo per i conservatori tedeschi, il partito cristiano-democratico della CDU-CSU. Angela Merkel arrivò alla cancelleria di Berlino per la prima volta nel 2005, quando, nonostante i sondaggi dessero il suo partito avanti di una quindicina di punti percentuali sui rivali socialdemocratici della SPD, vi fu alla fine un clamoroso testa a testa, che obbligò la Merkel a una coalizione forzata con questi ultimi. Ma nel 2009, dopo quattro anni di difficili mediazioni tra i due partiti, la Merkel ottiene un buon successo della coalizione di centro-destra – non tanto del suo partito – potendo formare un governo federale, sostenuto da un’alleanza tra CDU-CSU e i liberali della FDP, esplosi al 14%. Poi, il diluvio. Da due anni, i due partiti della maggioranza non riescono a ottenere una dannatissima vittoria, nemmeno nel villaggio più sperduto della Germania. Hanno perso rovinosamente tutte le regioni in cui si è nel frattempo votato e persino roccheforti storiche, come Stuttgart, da oltre 60 anni nelle mani della CDU, hanno visto vincere la sinistra.
E tutto ciò, nonostante la Germania si trovi nella sua migliore performance economica da circa venti anni, con il minimo di disoccupati, in calo persino in piena recessione, e un boom dell’export, che ha rilanciato la locomotiva tedesca. Molti analisti sostengono che la ragione di tanta impopolarità sia da addebitare alla rassegnata accettazione da parte della Merkel dei piani di aiuti verso gli stati in difficoltà dell’Eurozona, con una Merkel che non brilla certo per capacità di linguaggio.
Ma la cancelliera di ferro non sembra curarsi dei sondaggi, che la danno sotto di 18 punti, rispetto a una probabile coalizione rosso-verde, promettendo che quando sarà il momento darà il meglio di sè e le cose cambieranno. I sondaggi danno la CDU-CSU al 30%, con un miserrimo 3% degli alleati della FDP, in crollo verticale. In totale il centrodestra avrebbe solo il 33% dei consensi, contro il 28% dei soli Verdi, in pieno boom nel dopo-Fukushima, e il 23% della SPD. Ma le elezioni sono lontane e chissà se i tedeschi si ricorderanno di Fukushima tra due anni.