Avrà fatto bene la tirata di orecchie dalla Consob all’agenzia internazionale di rating Moody’s, accusata nei giorni scorsi, anche in sede europea, di scarsa trasparenza nel merito e nel metodo di diffusione dei suoi giudizi. La scorsa settimana, a mercati ancora aperti, Moody’s aveva bocciato la manovra italiana, peraltro, senza nemmeno conoscerla, visto che è stata firmata dal Presidente Napolitano solo questa settimana e che fino all’ultimo vi sono state modifiche.
Un modo di comportarsi che non era piaciuto alla Consob, che vigila sulla regolarità delle negoziazioni in borsa, le quali avevano subito pesanti ripercussioni, proprio per effetto del giudizio dell’agenzia, quando ancora Piazza Affari era aperta.
Stavolta, dunque, Moody’s ha atteso che le borse chiudessero e ha espresso un giudizio del tutto diverso da quello di solo una settimana fa. Infatti, ha considerato positiva la manovra finanziaria presentata dal governo, anche se resterebbero alcune incognite legate all’effettiva approvazione e applicazione delle misure.
Tuttavia, rispetto al giudizio precedente, il sentiment che cerca di imprimere con la nota diffusa ieri sera è diverso. Malgrado le difficoltà, aggiunge l’agenzia, l’Italia ha il secondo maggiore mercato dei titoli di stato in Europa, dopo la Germania e i suoi bond sono flessibili e ciò dà loro una maggiore resistenza alle turbolenze di questa fase.
Certo, pesa sulla possibilità di un downgrade sui titoli italiani del debito pubblico anche il fattore Grecia, che se dovesse degenerare in una nuova, forse definitiva crisi, a quel punto rischierebbe di trascinare con sè tutta l’Eurozona, a partire dagli stati periferici e semiperiferici.