Norma salva-Finivest, Berlusconi pensa a riproporla ma Bossi frena

Non ha affatto rinunciato ad una norma che ritiene “sacrosanta”: Silvio Berlusconi, dopo averla ritirata dalla manovra finanziaria per gli altolà del Quirinale e della Lega, pensa di riproporre la ‘Salva-Fininvest’ in Parlamento. Il Presidente del Consiglio non ha intenzione di fermarsi davanti a niente e tira diritto per la sua strada, andando anche contro gli esponenti della sua maggioranza. Il premier, infatti, dichiara che tutti erano a conoscenza dell’inserimento all’interno del decreto sulla manovra finanziaria della norma che modificava il codice di procedura civile in modo da rendere obbligatorio la sospensione per i risarcimenti superiore ai dieci milioni di euro in attesa della sentenza definitiva. Durante la presentazione del libro di Domenico Scilipoti ‘Il re dei peones’, Berlusconi dice la sua verità sul provvedimento poi ritirato: “La norma è stata presentata in Consiglio dei Ministri e Tremonti non ha ritenuto di metterla al voto perchè convinto che ci fosse un accordo unanime sulla questione. La norma non l’ho scritta io e mi sono astenuto da tutto. Tutti consideravano la norma sacrosanta; per esempio, Calderoli si è anche offerto di aiutarmi a scriverla meglio”.

Il premier poi annuncia l’intenzione di presentare nuovamente la norma durante il percorso parlamentare del decreto: “Ci stiamo pensando e potremmo anche decidere di farlo visto che la sentenza sul Lodo Mondadori, quando il decreto arriverà in aula, sarà stata già emessa. Io e Fininvest non abbiamo nessun bisogno della norma che comunque è equilibrata e sacrosanta“. Una conferma alle parole di Berlusconi arriva da Quagliariello che annuncia la presentazione in parlamento di un disegno di legge che affronterà la questione posta dalla norma e che avrà come primi firmatari lo stesso Quagliariello e Gasparri.

Non la pensa allo stesso modo però Bossi che ha affermato di non saper nulla sulla possibilità che la norma venga ripresentata in Parlamento e ha anche smentito la versione di Berlusconi sull’introduzione della norma nel decreto: “Nessuno sapeva nulla, neanche Tremonti ne era a conoscenza”. Insomma la maggioranza continua ad apparire spaccata e questa volta Berlusconi sembra non aver voglia di mediare con gli alleati leghisti: magari non ne avrà davvero bisogno, ma la norma salva-Finivest per lui è diventata quasi una questione di principio.

 

 

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