Il tè freddo: come prepararlo?

L’idea di bere tè freddo nacque durante la fiera mondiale del commercio di St Louis nel 1904. In quei tempi si beveva soprattutto tè verde cinese e alcuni produttori allestirono un padiglione per promuovere tè neri indiani. Le giornate della fiera erano tuttavia molto afose e così molti americani preferivano rinfrescarsi con bibite ghiacciate piuttosto che con il tè pur riconoscendo le sue proprietà dissetanti.

Con lo scopo di vendere il prodotto, Blechynden riempì i bicchieri di ghiaccio e vi verso sopra il tè caldo. La voce si diffuse e presto lo stand fu assalito da tanti acquirenti. Nacque così il tè freddo.

Attualmente oltre l’80% degli americani consuma tè freddo, mentre questa moda non ha mai colpito la Gran Bretagna che continua a bere tè caldo riservando quello freddo ai giorni di afa, corretto con limone, menta o borragine.

Ma come preparare il tè freddo? Esistono diversi modi, di seguito vi riporto quello classico dove si procede con un’infusione a caldo per poi servire con ghiaccio:

prendete del tè (tradizionalmente si usa il tè di Ceylon o un Keemum perchè legati alla storia che vi ho raccontato) in quantità doppie rispetto alla preparazione di un tè caldo e seguite la normale procedura (giusta temperatura dell’acqua, tempi di infusione). Filtrate bene, evitando di lasciare residui; zuccherate visto che si tratta di un tè “all’inglese”. Riempite poi un bicchiere con molto ghiaccio e versatevi il tè. Aggiungete qualche foglia di menta spezzettata o di fiori di borragine e una fettina di limone o d’arancio e servite.

 

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