Conoscere i bulbi commestibili: il porro e le sue qualità, come usarlo in cucina

I bulbi sono la parte sotterranea e commestibile di alcuni ortaggi. Servono per insaporire moltissime preparazioni e possono essere anche l’ingrediente principale di particolari ricette.

Il porro è uno di questi. E’ una pianta che arriva anche ad 80 cm di altezza e di essa si utilizza il fusto, un bulbo a forma di cilindro allungato e rivestito di guaine o pellicole di colore bianco sovrapposte e molto strette tra loro; dal bulbo poi spuntano sul terreno germogli verdi.

Il suo sapore è simile a quello della cipolla, tanto che spesso in cucina viene ad essa preferito. In commercio si trova tutto l’anno e viene raccolto in estate e in inverno: il porro invernale è più duro ma più saporito, mentre quello estivo ha un sapore molto delicato ed è tenerissimo.

Coltivato in genere in tutte le regioni d’Italia, il porro si divide in varie qualità che si distinguono per colore, dimensione e gusto a seconda delle condizioni ambientali in cui la pianta è cresciuta: più il clima è mite e più dolce è il sapore. Le più pregiate sono: il lungo gigante d’inverno (tra i quali il più famoso è il Cevere), il gigante d’Italia, il mostruoso di Carentan e il porro lungo della riviera.

Quando si acquista, bisogna far attenzione al gambo e alle foglie che devono essere duri e non ingialliti o mosci in quanto questo denota scarsa freschezza. Il porro inoltre si conserva molto bene, anche per mesi, se tenuto in un luogo buio e al riparo dal freddo.

Può essere usato crudo per insaporire le insalate o cotto per preparare vari tipi di salse, risotti, frittate, soffritti, zuppe e tantissime altre prelibatezze. L’importante è ricordarsi di tagliarlo solo al momento in cui verrà usato perché, esposto all’aria, tende ad ossidarsi e il sapore diventa più acre.

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