Verso il 2013, PDL e UDC alla ricerca di un’alleanza

Con la proclamazione di Angelino Alfano a segretario del Popolo della Libertà, il cambiamento più dirompente potrebbe avvenire a proposito dei rapporti tra il partito di Berlusconi e l’area centrista, che in questi primi tre anni di legislatura non pare abbia mai ascoltato le sirene di una possibila alleanza o anche solo di una convergenza tra i voti di Casini e del suo UDC e quelli della maggioranza. La preclusione è stata netta e, salvo alcune brevissimi fasi di tregua, i toni tra i centristi e il PDL sono sempre stati alti. Per questo il nuovo corso di Alfano potrebbe determinare un cambiamento nello scenario politico e rappresentare un punto di svolta nei rapporti tra le due parti. Il Guardasigilli ha, infatti, quella personalità adatta a dialogare con l’area centrista, grazie al suo atteggiamento mai demagogico, mai un modo di fare urlato e con toni da comizio. Già solo questo potrebbe innescare il cambiamento di rotta, perchè il mondo centrista è ancora fortemente intriso di quella cultura democristiana che non ama la piazza, non ama i toni alti, nè personaggi carismatici, preferendo uomini più alla portata del Palazzo. Non che Alfano non possa essere carismatico, ma almeno, per gli uomini di Casini, gode di quelle caratteristiche di moderazione nel linguaggio, che lo rendono idoneo per l’apertura di un dialogo.

Oltre tutto, con un PD spostato sempre più a sinistra e la certezza ormai di una sua alleanza con Sinistra e Libertà, i margini di azione per Casini si sono vistosamente ridotti, a meno di non volere andare da solo anche alle prossime elezioni, ma con il rischio, come si è verificato anche in queste amministrative, di non essere determinante per la formazione di qualsiasi governo, duqnue, di mettere a repentaglio la propria esistenza politica.

Certo, resta ancora tortuosa la strada del dialogo. Nel mezzo c’è il macigno dell’alleanza con la Lega, che Casini non vorrebbe più ripetere, anche perchè il suo elettorato è quasi esclusivamente meridionale e potrebbe allontanarsi dall’UDC, se si alleasse con il Carroccio. Ma le tensioni tra PDL e Lega degli ultimi mesi hanno palesato anche al partito di Berlusconi che l’alleanza va mantenuta fino alla fine della legislatura, ma che non sta scritto da nessuna parte che sia eterna.

L’idea di scalciare i leghisti dall’alleanza alle prossime elezioni, magari servendo loro l’amaro proprio sul finale della legislatura, per riabbracciare Casini, non è dunque un’idea così peregrina e le probabilità che si vada in questa direzione aumentano, se il Carroccio continuerà a tenere alti i toni del dibattito.

 

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