Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha presentato la manovra economica da 51 miliardi, dopo la firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tremonti ha risposto a chi chiedeva ragguagli sulla norma “ad personam”rimossa dalla manovra: “Chiedete a Palazzo Chigi”. Il ministro ha inoltre affermato che la manovra economica “ci porterà al pareggio di bilancio”. Quello che invece spera il presidente Napolitano è che ci sia un confronto “aperto in Parlamento”; si è detto poi soddisfatto perchè “finalmente il decreto è stato ricondotto a norme attinenti”, facendo anche lui riferimento alla norma pro-Fininvest.
La questione finanziaria non sembra però chiusa: oltre a dei problemi nella stesura del decreto di legge, molti rappresentanti di Comuni e Regione hanno dichiarato che la manovra “è’ la pietra tombale sul federalismo, non parteciperemo più al processo di riforma. Così è impossibile governare i territori”. Tremonti ha comunque assicurato che “Il presidente della Repubblica ha sottoscritto il testo, che stasera sarà in Gazzetta Ufficiale”; ha poi concluso dichiarando: “Prevediamo che la manovra sarà legge definitiva ai primi di agosto”.
Durante la conferenza stampa, è ritornata la questione della norma a favore di Berlusconi. Tremonti è stato molto elusivo riguardo alla responsabilità di quella norma, affermando poi che le inchieste giornalistiche che in questi giorni si sono occupate della “paternità” della norma sono “un genere letterario che non mi piace”. Il ministro dell’Economia ha infine dichiarato: “Era una norma responsabile e di civiltà. Il fatto di pagare prima di una sentenza definitiva colpisce la solidità di un’azienda e dei suoi lavoratori. Viste le reazioni, responsabilmente Berlusconi ha ritenuto più importante la manovra di questa norma e ha chiesto al Ministro dell’Economia di toglierla”.
Si è discusso, inoltre, del ritiro di un’altra norma dal testo della manovra, cioè quella riguardante la rivalutazione parziale delle pensioni. A sostenere lo stralcio di tale norma è stato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: “Ora si deve ritirare anche la norma sulla rivalutazione parziale delle pensioni”. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi si è detto aperto al dialogo sulla norma: “Siamo apertissimi a discuterne, come abbiamo detto da subito. Non dimentichiamo che le fasce più basse hanno un’indicizzazione al 100%: si tratta di guardare alle fasce medie e alte. Verifichiamo modi di produrre un effetto finanziario, ma diversamente da come oggi è disposto”.