La norma accusata di essere l’ennesimo tentativo di legge “ad personam” per Berlusconi verrà ritirata dalla Finanziaria. La norma, definita comunque “giusta” dal Premier, verrà concellata dalla manovra economica, in seguito a quella che Berlusconi ha definito una “vergognosa montatura” dell’opposizione. Il “codicillo” prevedeva di stoppare i risarcimenti nei processi d’appello superiori ai 10 milioni di euro (e fra questi rientrerebbe il processo Mondadori in cui è implicato Berlusconi).
Il presidente della camera Ginfranco Fini ha dichiarato: “Da parte mia non posso che sottolineare la totale inopportunità di inserire nella manovra una norma che si dice sia stata ritirata”. Bersani invece ha commentato così il presunto tentativo di Berlusconi di favorire se stesso: “Ci ha provato, ora noi apriremo bene gli occhi perchè sappiamo con chi abbiamo a che fare”. Ha poi continuato aggiungendo: “L’ho già detto e lo ripeto: su tutti i carri in cui mettono i problemi per gli italiani ci deve essere però una soluzione per lui e poi quando viene smascherato fa marcia indietro”.
Di Pietro aveva parlato di “consiglieri sbagliati” (durante il programma televisivo “In Onda”, su La7) per il Cavaliere, che pare siano stati, nella fattispecie, il guardasigilli Angelino Alfano e il deputato Niccolò Ghedini: “L’hanno cucinata loro – spiegano fonti del ministero dell’Economia – i cuochi sono da rintracciare da quella parte, pur essendo chiaro che non ha alcuna coerenza con l’oggetto del decreto”. Ghedini però, a seguito di queste dichiarazioni, ha affermato di non aver preso parte alla composizione della norma: “‘Non ne so nulla, non l’ho scritta io, non mi occupo di civile ma di penale. Non ho nulla da dire”.
Per la Lega invece c’è una situazione particolare, in quanto i ministri leghisti affermano di non essere al corrente di questa norma, perchè nel testo a loro consegnato giovedì scorso non era ancora stata inserita. Calderoli ha poi dichiarato di non aver letto la norma e Di Pietro, a riguardo, ha dichiarato: “Se Calderoli, che è un pubblico ufficiale, dice di non aver visto la norma sul lodo, vale a dire che l’atto presentato al Colle è diverso dalla manovra approvata in Consiglio dei ministri e che qualcuno fuori dal Cdm ha falsificato un atto. Ci sono gli estremi perchè intervenga la Procura”.