In Turchia, il tè è la bevanda dell’ospitalità e dell’inizio di trattative tra uomini: i venditori offrono sempre una tazza quando si entra nelle loro botteghe.
Chiamato cay, non va confuso con l’elma cay: quest’ultimo, infatti, è una bevanda a base di mela, erroneamente chiamato tè. Esistono inoltre numerosi tea garden e tea room dove poter sostare, prendere un tè e fumare un buon narghilè.
Per preparare il tè turco ci si serve di uno strumento e di un servizio particolari:
-il samovar, che è un contenitore metallico, formato da una teiera posta sopra un contenitore/bollitore, dotato di un piccolo rubinetto. Per la preparazione del tè il contenitore alla base viene riempito di acqua, che sarà portata ad ebollizione, mentre nella teiera vengono poste le foglie che si scalderanno e ammorbidiranno grazie al calore emanato dal bollitore. Viene versata, poi, parte dell’acqua in ebollizione sulle foglioline presenti nella teiera, lasciando in infusione per dieci minuti. Trascorso il tempo, viene versata parte dell’infuso nella tazzina aggiungendo l’acqua del contenitore di base attraverso il rubinetto.
-Le tazzine, di vetro, hanno la forma dei tulipani: non ne trovate in nessun altro posto di così belle. A volte sono poste su un piattino dove giacciono una zolletta di zucchero e un cucchiaino.
Il tè utilizzato si coltiva nello stesso Paese: le piantagioni si trovano nell’area del Mar Nero, regione dove il clima è umido e le piogge abbondanti, fattori che favoriscono la sua coltivazione. Le foglie di questo tè nero sono molto scure, così come l’infuso color ambra: la scelta di berlo più concentrato o diluito è soggettiva. In genere si aggiunge lo zucchero.
Bere tè in Turchia è un vero e proprio rito che può durare tutto il giorno. Si può bere tè dalla mattina fino alla sera, in ogni occasione.