Il responsabile del Viminale, nel corso della conferenza stampa di presentazione del numero unico per le emergenze in Lombardia, è tornato a parlare degli scontri di ieri e lo ha fatto mettendo in chiaro che secondo lui quella messa in atto dai No-Tav “non è stata solo una violenza eversiva, ma un’azione di stampo terroristico“; Maroni si è augurato che la magistratura “vada fino in fondo e colpisca duramente chi si è reso responsabile” e si è inoltre detto d’accordo con chi “sui giornali ipotizza il reato di tentato omicidio”.
A tornare a parlare della manifestazione di ieri è anche Beppe Grillo, al centro delle polemiche per aver definito eroi i manifestanti della Val di Susa. Il comico, che per il suo intervento è stato criticato anche da una parte del movimento a cinque stelle, ha voluto chiarire il suo pensiero attraverso un post pubblicato sul suo blog in cui afferma che non è affatto vero che ha fomentato i violenti: “Ieri – ha scritto Grillo – ho chiamato eroi i valsusini che manifestavano pacificamente, come fanno da anni, per il loro territorio. Sono il primo a condannare e a voler sapere chi sono i black bloc annunciati dai media da giorni. Li trovino, li arrestino”.
Il comico genovese ha poi attaccato duramente i “giornali di stato” che non hanno “speso una parola sui motivi per i quali un’intera valle è contraria alla Tav, non hanno spiegato le ragioni dei valsusini” ed è tornato a ribadire il suo no alla Tav perchè è un’opera che non serve: “Non è un treno ad alta velocità, ma un treno merci che dovrebbe trasportare in un lontano futuro carichi inesistenti e in diminuzione da un decennio sull’attuale tratta ferroviaria della Val di Susa”. “A che serve la Tav? Ma soprattutto a chi serve? Chi ci guadagna?”, si domanda Grillo che poi aggiunge “il costo previsto è di 22 miliardi a carico della collettività. La UE ci darà solo 672 milioni (soldi nostri comunque, dato che diamo ogni anno circa 13 miliardi alla UE e ne riceviamo 9). Perché nessuno confuta questi dati?”.