Dopo la nota diffusa ieri dal Quirinale in cui si smentiva che il testo della manovra finanziara era al vaglio del Presidente della Repubblica, oggi il decreto di legge è arrivato nelle mani di Napolitano. Il testo è composto da 39 articoli e due allegati e contiene come previsto il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, lo stop al turn over e agli aumenti nel pubblico impiego, la sforbiciata del 10 % ai costi della politica, il superbollo per le auto di lusso. Le prime polemiche per il testo presentato al Quirinale riguardano gli incentivi alle energie rinnovabili che, secondo fonti di agenzia, sarebbero tagliati del 30%. Nel testo, infatti, si legge che “allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese – si legge – a decorrere dal primo gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti, sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010”. Appena diffusa la notizia è arrivata immediata la smentita del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e di quello dello Sviluppo Paolo Romani.
ALTRI PROVVEDIMENTI – Confermato lo stop all’aumento delle pensioni per il biennio 2012-2013 con il blocco della rivalutazione “dei trattamenti pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps”, mentre “per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto trattamento minimo Inps, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato nella misura del 45%”.
Nella manovra è presente anche il taglio del 10% al finanziamento pubblico dei partiti e la diminuzione dell’utilizzo delle auto blu (che dovranno avere una cilindrata massimo di 1600cc) e dei voli di stato che saranno limitati solo alle cinque più alte cariche dello stato (Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Corte Costituzionale), salvo eccezioni che dovranno essere autorizzate e rese pubbliche tramite il sito della Presidenza del Consiglio. Tra le altre norme previste dal decreto anche l’addizionale per le auto che superano i 225 chilowatt di potenza.