Caso Papa, PDL ancora indeciso su richiesta di arresto

E’ proprio iniziata una nuova era all’interno del Popolo della Libertà. Forse. Fare facili proclami non è cosa ragionevole in questo momento, perchè all’interno del maggiore partito italiano si registrano tante resistenze al nuovo di chi ha il ragionevole dubbio di potere perdere la sua stessa esistenza politica da un’ondata di rinnovamento reale. E il discorso di Angelino Alfano, alla sua proclamazione a segretario del PDL rappresenta uno spartiacque che forse i commentatori politici della carta stampata hanno volutamente sottovalutato, a causa della ricerca sempre e comunque di ciò che a destra non va. Certo, la stessa procedura di elezione di Alfano è piuttosto discutibile, non paragonabile a quanto accada in un qualsiasi altro partito dalle sembianze democratiche, quanto a struttura interna, ma di certo il clima non è più quello dei congressi in stile “standing ovation”, in cui null’altro veniva richiesto ai presenti in sala se non di applaudire ed ascoltare. Il discorso di Alfano, dicevamo, rappresenta una rottura con il recentessimo passato pidiellino, in termini culturali prima ancora che con i fatti.

Rivolgendosi al suo mentore, il leader indiscusso del partito, Silvio Berlusconi, Alfano ha confermato la sua posizione, secondo cui il premier sarebbe oggetto di una persecuzione giudiziaria, ma ha fatto presente allo stesso Silvio che non tutti dentro il partito sono come lui. Detto in altri termini: non tutti coloro che subiscono un’indagine dentro il PDL sono perseguitati, si tratta anche di persone non oneste.

In questa direzione vanno lette le sue parole: “Voglio un partito degli onesti. Nel PDL deve andare avanti chi ha i voti, non i soldi”. Un altro attacco indiretto ai piccoli feudatari locali del partito che spesso commissariano le sorti del partito in ampie zone del Paese a colpi di denaro.

E la nuova linea di Alfano non è un buon segnale per Alfonso Papa, su cui pende una richiesta di arresto della Procura di Napoli per vari reati, tra cui concussione, rivelazione di segreto di ufficio, etc. Tutta l’opposizione e la stessa Lega sarebbero per il sì all’arresto. Il PDL prende tempo, ma all’interno di esso ci sarebbe in corso una discussione, per cui non si esclude che alla fine possa prevalere la linea della libertà di scelta a livello personale. Se questa non è una rivoluzione!

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